Diritti. Appello di alcune organizzazioni diaconali per combattere la povertà nell’UE

Roma (NEV), 31 ottobre 2012 – Eurodiaconia (che raccoglie le opere diaconali di chiese protestanti in Europa), Caritas Europa, l’ufficio della UE della Croce rossa, la Rete europea anti-povertà (EAPN), la Federazione europea dei banchi alimentari e la Federazione europea delle organizzazioni che lavorano con gli homeless (FEANTSA) hanno lanciato un appello agli stati membro della UE affinché sostengano gli obbiettivi contro la povertà della strategia Europa 2020.

Nel loro appello le organizzazioni descrivono la situazione della UE in cui “circa 40 milioni di persone non riescono a far fronte alle loro basilari necessità quotidiane”, a partire dalla mancanza di cibo a una sistemazione abitativa adeguata. L’opinione delle organizzazioni è che senza un’ampia azione, attuata da diversi attori sociali, Stati UE compresi, questi dati siano destinati ad aggravarsi “con un numero sempre maggiore di persone al di sotto della soglia di povertà”, colpite oltretutto dal ridursi dei servizi sociali. Per questo l’appello chiede agli stati membro della UE di impegnarsi affinché, secondo quando definito dalla strategia Europa 2020, la povertà e l’esclusione sociale scenda a riguardare 20milioni di persone.

A questo proposito gli estensori dell’appello “sostengono fortemente” la proposta di attivare un Fondo di aiuto europeo per le persone più bisognose e svantaggiate, quale segnale forte a livello della UE. “Gli stati membro della UE devono sostenere e adottare questo programma – si legge nell’appello – assicurando un finanziamento non inferiore ai 2,5 miliardi di euro. Più di ogni altra cosa – conclude il documento – gli Stati membro devono mostrare il loro impegno per i diritti fondamentali, per la riduzione della povertà e per la solidarietà europea”.