Roma (NEV), 19 dicembre 2012 – Proviene dall’India il testo teologico pastorale di accompagnamento alla prossima Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (SPUC) da celebrarsi dal 18 al 25 gennaio. Tutti gli anni il sussidio liturgico per la Settimana è affidato a un gruppo ecumenico di un paese diverso: quest’anno è stato redatto da giovani del Movimento studentesco cristiano dell’India cui aderiscono circa 10mila universitari, e la Federazione degli universitari cattolici di tutta l’India, che come motto per la Settimana hanno scelto le parole del profeta Michea: “Quel che il Signore esige da noi” (6, 6-8).
Il tema al centro dell’attenzione è la questione delle discriminazioni dei dalit – i cosiddetti “fuori casta” o “intoccabili” – nel contesto della società indiana, ma anche all’interno delle stesse comunità cristiane: “In India la mancanza di unità fra le chiese e in seno ad esse, è accentuata ancor più dal sistema delle caste – si legge nell’introduzione del sussidio –. Tale sistema, come l’apartheid, il razzismo e il nazionalismo, mette seriamente alla prova l’unità dei cristiani in India e, conseguentemente, la testimonianza morale ed ecclesiale della Chiesa quale unico corpo di Cristo. In quanto motivo di divisione fra le chiese, il sistema delle caste è, di conseguenza, anche un forte problema dottrinale”. Temi particolarmente importanti per la società indiana, dove i cristiani, con il 3,5%, rappresentano una minoranza, e dove la libertà religiosa, pur sancita dalla Costituzione, non sempre è rispettata. In questo contesto la Chiesa svolge un ruolo delicato: costruire una cultura del dialogo e di armonia con tutta la società.
La SPUC, introdotta nel 1908 negli Stati Uniti dall’episcopaliano Paul Wattson, è promossa congiuntamente dalla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. In Italia la SPUC viene celebrata in numerose città coinvolgendo cristiani di diverse tradizioni.