Roma (NEV), 10 luglio 2013 – La crisi in Europa e la condizione giovanile; il Medio Oriente e in particolare la situazione in Siria e in Egitto; la condizione dei rifugiati in Europa. Sono questi i temi principali di un articolato documento sui temi dell’attualità politica e sociale in Europa e nel Mediterraneo, approvato dai delegati dell’Assemblea generale della Conferenza delle chiese europee (KEK), riuniti a Budapest dal 3 all’8 luglio.
Tra le tante conseguenze negative della crisi finanziaria ed economica – dall’aumento della povertà e dell’esclusione sociale al crescere del populismo e del razzismo – l’Assemblea della KEK ha voluto sottolineare la sua preoccupazione per la disoccupazione giovanile. “Una intera generazione è messa a rischio”, si legge nel documento della KEK, che continua: “La disoccupazione toglie ai giovani il proprio senso di identità, toglie loro dignità e speranza per il futuro”. L’Assemblea KEK incoraggia quindi le chiese a sostenere i giovani nella loro ricerca di speranza, e a spendersi per “combattere contro la povertà giovanile e a favore della giustizia e solidarietà sociale”.
Sulla situazione in Siria, l’Assemblea ha espresso la sua preoccupazione per “l’escalation di violenza” nel paese mediorientale, e per l’alto costo di vite umane e del crescente numero di rifugiati prodotto dalla guerra civile. I delegati della KEK hanno in particolare lanciato un appello per la liberazione dei due metropoliti di Aleppo, il siro-ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim e il greco-ortodosso Boulos al-Yazigi, ancora in mano ai loro rapitori. L’Assemblea ha quindi deciso di inviare una lettera alle chiese cristiane in Siria per esprimere vicinanza e solidarietà nella preghiera e nell’azione. L’Assembla ha inoltre espresso “simpatia e solidarietà ai cittadini egiziani che stanno lottando per portare la loro nazione alla stabilità e funzionalità democratica”. Deplorando il crescendo di violenza, i delegati incoraggiano “una pacifica riconciliazione tra le diverse parti in causa” e la “cooperazione tra cristiani e musulmani”, impegnano le chiese a sostenere ogni iniziativa in questo senso. “Come cristiani – prosegue il documento – ci sentiamo legati alla chiesa copta ortodossa e alle altre chiese cristiane e ci impegniamo a rimanere in stretto contatto con loro”.
L’Assemblea ha voluto anche riconoscere “i passi positivi compiuti nell’adozione del Sistema comune europeo di asilo dell’Unione europea”. Sulla situazione dei rifugiati e richiedenti asilo, il documento sottolinea il dramma di migliaia di persone che muoiono nel tentativo di raggiungere il nostro continente, incoraggiando le chiese a “commemorare le persone che hanno perso le loro vite nei rischiosi viaggi verso l’Europa”.