Speciale sinodo valdese – metodista 2013

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Eugenio Bernardini - moderatore Tavola Valdese

Sinodo/1. Eugenio Bernardini confermato moderatore della Tavola valdese

Roma (NEV), 4 settembre 2013 – “Siamo una chiesa liberal rinnovata dallo Spirito”: queste le parole chiave pronunciate dal pastore Eugenio Bernardini (vedi notizia successiva), rieletto per il secondo anno moderatore della Tavola valdese, in un discorso tenuto venerdì scorso a Torre Pellice (TO), dove – dal 25 al 30 agosto – si è svolto il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi. I lavori del Sinodo sono stati presieduti dal pastore Gianni Genre.

Il Sinodo – massimo organo decisionale dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi composto da 180 pastori e laici in numero uguale – si è aperto domenica 25 agosto con un culto solenne presieduto dalla pastora Maria Bonafede. Prendendo spunto dal versetto biblico di Matteo 7:13-14, in cui Gesù esorta a “entrare per la porta stretta” che conduce alla vita, la pastora Bonafede ha messo l’accento sull’incontro con Gesù. “E’ Cristo che ci incontra nelle strette della vita, nel cuore delle nostre lotte per non perderci nel non senso e nella paura”, ha detto la pastora che ha proseguito: “E cos’altro è la vocazione se non riconoscere l’incontro fondamentale della vostra vita, non come una passeggiata piena di onore e di riconoscimenti, ma come una strettoia nella quale intravedi la libertà e la vita quando non lo pensavi più possibile”.

Nel corso del culto di apertura sono stati consacrati al ministero pastorale Rosario Confessore e Marco Fornerone, mentre Nataly Plavan è stata consacrata al ministero diaconale. Presente per l’occasione mons. Mansueto Bianchi, presidente della Commissione per il dialogo ecumenico e interreligioso della Conferenza episcopale italiana (CEI), assieme al vescovo di Pinerolo, mons. Pier Giorgio Debernardi, nonché numerosi rappresentanti di chiese evangeliche italiane e straniere. Tra gli ospiti Setri Nyomi, segretario generale della Comunione mondiale delle chiese riformate (CMCR); Nikolaus Schneider, presidente della Chiesa evangelica tedesca (EKD).

Il tradizionale corteo sinodale che prima del culto si snoda dalla “Casa valdese” fino al vicino tempio di Torre Pellice, quest’anno si è incrociato con una manifestazione organizzata dai comitati locali contro la chiusura degli ospedali “valdesi” di Torre Pellice e Pomaretto, ceduti dalla Chiesa valdese alla Regione Piemonte nel 2003, e che quest’ultima intende ora ridurre a semplici presidi “a valenza sanitaria”. I rappresentati dei Comitati per gli ospedali valdesi hanno consegnato alla pastora Bonafede una bandiera simbolo della loro protesta.

Gli altri membri della Tavola valdese eletti dal Sinodo sono i pastori Luca Anziani e Jens Hansen, e i laici Ruggero Mica, Aldo Lausarot, Adriano Bertolini; vicemoderatora è stata confermata Daniela Manfrini. Decano della Facoltà valdese di teologia di Roma è il professor Yann Redalié. Presidente dell’Opera delle chiese evangeliche metodiste d’Italia (OPCEMI) è Alessandra Trotta. Il Sinodo si è chiuso con un culto liturgico di Santa Cena presso il tempio di Torre Pellice.

Sinodo/2. Bernardini: “Siamo una chiesa liberal rinnovata dallo Spirito”

La “visione” di una chiesa che celebri il Signore con l’intelletto e con il cuore

Roma (NEV), 4 settembre 2013 – “Una chiesa accogliente e inclusiva, semplice e povera, capace di nutrire la mente ma anche l’anima dell’uomo e della donna di oggi, e quindi di celebrare il Signore non solo con l’intelletto ma anche col cuore; impegnata nel far crescere la cultura e la pratica della giustizia e della pace nel mondo”. Questa è la “visione” che il pastore Eugenio Bernardini ha offerto ai membri del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi (Torre Pellice, 25-30 agosto) nel discorso seguito alla sua rielezione alla carica di moderatore della Tavola valdese.

Bernardini ha rivolto un appassionato invito a non rassegnarsi di fronte alla crisi attuale e ad impegnarsi con sempre maggiore determinazione a “denunciare le storture di cui siamo testimoni”, a promuovere una diaconia sempre più qualificata e a praticare “un’accoglienza spirituale inclusiva, non paternalistica ma aperta al confronto e disponibile alla contaminazione, rivolta anche a coloro che immigrano nel nostro Paese per motivi economici e di rifugio”. Il moderatore non si è nascosto la fragilità delle chiese valdesi e metodiste, che condiziona la loro azione evangelistica e la loro capacità di servizio. “Pur nella nostra pochezza – ha affermato – lo Spirito del Signore ci assiste e ci chiama alla missione e al servizio. Una nuova domanda di senso e di fede è in crescita intorno a noi”. La Chiesa valdese accetta quindi la sfida di una più diffusa domanda di spiritualità ma senza rinunciare alla sua identità di chiesa liberal, e cioè “per teologia e cultura, aperta, tollerante, dialogante, inclusiva, socialmente e politicamente impegnata: una chiesa liberal che però non vuole spegnere lo Spirito”. E citando l’apostolo Paolo e l’evangelista Giovanni, proprio allo Spirito Bernardini ha dedicato le sue parole di congedo dai membri del Sinodo: “Non spegnete lo Spirito. Non disprezzate le profezie; ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene; astenetevi da ogni specie di male”, non spegnete lo Spirito: anzi, lasciamolo scorrere libero e creativo in modo che la chiesa dia una efficace testimonianza”.

Sinodo/3. La ministra Cécile Kyenge alla serata pubblica del Sinodo

Tema dell’incontro: “Santa ignoranza. Gli italiani, il pluralismo delle fedi, l’analfabetismo religioso”

Roma (NEV), 4 settembre 2013 – Molto affollata la serata pubblica del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi (Torre Pellice, 25-30 agosto), svoltasi nel tempio di Torre Pellice il 26 agosto: ospite d’onore, accolta con grande calore, il ministro all’integrazione Cécile Kienge, intervenuta insieme a Paolo Naso, politilogo alla Sapienza di Roma; Aldo Maria Valli, giornalista Rai; Gabriella Caramore, conduttrice della rubrica radiofonica di Radiotre “Uomini e profeti”; Agnese Cini fondatrice dell’associazione Biblia; e, a concludere, il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini. Tema della serata – coordinata dal direttore del mensile “Confronti”, Gian Mario Gillio, e arricchita delle musiche del gruppo degli Architorti e della Corale valdese di Torre Pellice -: “Santa ignoranza. Gli italiani, il pluralismo delle fedi, l’analfabetismo religioso”. Nell’occasione sono stati presentati i dati di una ricerca Eurisko commissionata dalla Tavola valdese.

Dal sondaggio, presentato da Paolo Naso, emergono conferme di dati già acquisiti come il fatto che il 92% degli italiani si dice cattolico e che solo l’11% degli intervistati afferma di andare in chiesa regolarmente. Più diffusa la pratica della preghiera dal momento che il 50,9% degli italiani dichiara di pregare “regolarmente”; è pochissimo letta la Bibbia, invece, dal momento che solo il 29,3% degli intervistati avvicina il testo sacro fuori dalle celebrazioni liturgiche. Non stupisce, allora, che oltre il 50% degli italiani abbia idee confuse sugli autori dei testi biblici (Gesù, il 20,4%; Mosé il 26,4%) e solo il 30% sappia citare gli autori dei vangeli. Meno di due italiani su dieci sono in grado di citare i dieci comandamenti e il 41% ne sa citare uno soltanto; il 17,2% non riesce neanche a ricordare il prevedibile “non uccidere”. Quanto all’etica, dai dati Eurisko emerge che gli italiani confermano scelte autonome e talora contrapposte a quelle dei vertici ecclesiastici: così in materia di riconoscimento delle coppie gay (sì per il 63%), riguardo al testamento biologico (sì per il 74,5%) e all’inseminazione eterologa (65%).

L’intervento del ministro Kyenge ha fatto riferimento soprattutto al tema della multiculturalità e di come essa debba comprendere la conoscenza e il rispetto delle varie tradizioni religiose. “Ho accolto con grande piacere l’invito della Tavola valdese – ha esordito – da tempo impegnata sia per l’accoglienza degli immigrati che per la costruzione di importanti percorsi di integrazione all’interno di chiese sempre più multiculturali”. La ministra ha quindi messo da parte il discorso preparato e ha preferito parlare a braccio “in omaggio al calore” con cui ha sentito di essere accolta. “In questo luogo – ha detto – mi viene in mente questa frase: ‘ama il tuo prossimo come te stesso’. Eppure io sono stata attaccata, insultata e vivo tuttora continue provocazioni. Sono colpevole di essere nera, sono colpevole di essere donna, sono colpevole di aver voluto parlare di cose semplici, sono colpevole di essere nata all’estero, sono colpevole di essere nata in una famiglia che non ho scelto ma che è la mia famiglia poligamica; sono colpevole di tante altre cose e mi chiedo se tutti noi questa sera non dovremmo sentirci colpevoli, oppure, se invece dovremmo essere i protagonisti di un cambiamento. Tocca a noi scegliere, tocca a noi capire da che parte vogliamo andare”.

A conclusione della serata il moderatore Bernardini ha dichiarato: “E’ stato per noi un onore accogliere la ministra per quello che rappresenta: una donna che sta compiendo il suo dovere con competenza e spirito istituzionale, reagendo con fermezza e dignità alle volgari provocazione razziste di cui è fatta oggetto”.

Sinodo/4. La Regione Piemonte rispetti gli accordi presi con la Tavola valdese

Votato un ordine del giorno a difesa degli ospedali di Pomaretto e Torre Pellice

Roma (NEV), 4 settembre 2013 – La Regione Piemonte rispetti gli accordi presi con la Tavola valdese in base ai quali si impegnava a garantire “il mantenimento dei livelli di prestazione erogati dai presidi ospedalieri della Commissione Istituti Ospitalieri Valdesi”. E’ quanto hanno chiesto all’unanimità i membri del Sinodo metodista e valdese, riuniti a Torre Pellice (TO) dal 25 al 30 agosto, in un ordine del giorno che cita esplicitamente la legge regionale del 18 maggio 2004, con la quale è stata definita la cessione degli ospedali valdesi all’ente pubblico. “Chiediamo che la Regione rispetti le sue stesse leggi” ribadisce Riccardo Baral dei Comitati di cittadini per la difesa degli ospedali valdesi di Pomaretto e Torre Pellice, invitato dal presidente del Sinodo, pastore Gianni Genre, ad intervenire nel dibattito.

La discussione sinodale sul futuro degli ospedali valdesi di Pomaretto, Torino e Torre Pellice, minacciati dal piano sanitario regionale di drastico ridimensionamento e chiusura, è stata molto sentita ed è stata subito situata nell’ambito di una preoccupante politica nazionale di tagli alla sanità che, recita l’ordine del giorno, “colpisce le fasce più deboli della popolazione”.

L’ordine del giorno, molto articolato, sottolinea come la minaccia della chiusura degli ospedali di Pomaretto e Torre Pellice si assommi “a una serie di eventi analoghi che hanno come risultato probabile l’ulteriore spopolamento delle zone montane e il conseguente abbandono di un territorio sempre più fragile”.

Il testo approvato invita la Tavola valdese a “sostenere le iniziative dei comitati e dei gruppi di cittadini, nelle forme più efficaci, affinché quanto stabilito dalla legislazione regionale venga rispettato su tutto il territorio”; invita altresì le chiese metodiste e valdesi “a sostenere con la preghiera e con qualsiasi altra azione nonviolenta gli sforzi di chi vuole mantenere abitabile questa zona del nostro Paese, così da poter essere da sostegno e portare speranza”.

Sinodo/5. 8 per mille: ricevuti nel 2013 quasi 38 milioni di euro

Un dato dovuto all’aumento delle firme e alla ripartizione delle quote non espresse

Roma (NEV), 4 settembre 2013 – Quasi 38 milioni di euro ricevuti dalla Chiesa valdese nel 2013 dall’8 per mille, più del doppio dello scorso anno: è questo il dato posto all’attenzione del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi (Torre Pellice, 25-30 agosto). “Il risultato eccezionale di quest’anno – ha spiegato, in una conferenza stampa, Paolo Naso, coordinatore della campagna per la promozione dell’8 per mille alla Chiesa valdese – è determinato da vari fattori: da una parte il fatto che per la prima volta la Tavola valdese ha partecipato alla ripartizione delle ‘quote non espresse’ e, dall’altra, che anche quest’anno si è registrato un significativo aumento delle firme a favore delle chiese valdesi e metodiste: dalle 470.000 nel 2012, alle oltre 570.000 di quest’anno. Un dato molto consistente – ha sottolineato Naso – che conferma una tendenza consolidatasi negli anni e che dimostra come un numero crescente di contribuenti apprezzi il modo in cui una piccola chiesa gestisce i fondi che le sono affidati”.

“Sin qui con i fondi del 2013 sono stati finanziati oltre 800 progetti, in Italia e all’estero – ha precisato Susanna Pietra, responsabile dell’ufficio 8 per mille -. Cinque anni fa i progetti erano poco più di 200. I progetti vengono selezionati attraverso i criteri di sostenibilità, chiarezza di obiettivi ed affidabilità dei proponenti. Negli anni si è aggiunto anche il criterio dell’efficacia nel tempo, ovvero della capacità di garantire una soluzione durevole a problemi anche piccoli e particolari: la disponibilità di risorse idriche in una regione, la formazione professionale di un gruppo di donne o di giovani, lo start up di piccole imprese nei paesi in via di sviluppo”.

Nel dibattito sinodale si sono levate anche voci preoccupate sia sulla capacità della chiesa valdese di gestire somme così elevate, sia sull’opportunità di confermare la partecipazione al sistema di ripartizione delle quote non espresse. “In ogni caso resta fermo il criterio per cui la chiesa valdese non utilizza un euro dei fondi ricevuti per finalità di culto e di evangelizzazione, per gli stipendi dei pastori o per l’edilizia ecclesiastica – ha ribadito il pastore Peter Ciaccio -. In questo senso, la nostra resta una chiesa ‘povera’ che però, paradossalmente, vive la sua povertà gestendo risorse importanti e riscuotendo un ampio credito di fiducia al suo esterno”.

Sinodo/6. Medio Oriente, IRC, ambiente, carceri, legalità, omofobia, femminicidio

Roma (NEV), 4 settembre 2013 – Preoccupazione per il dilagare della violenza in Medio Oriente, della guerra civile in Siria, in Egitto e nei paesi limitrofi; solidarietà alle chiese cristiane e ai popoli dell’area che sono vittime di conflitti armati: così si è espresso il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi (Torre Pellice, 25-30 agosto), “condannando fermamente ogni intervento armato da parte di altre nazioni” e auspicando che tutti i leader religiosi si impegnino a “promuovere la pace, la fratellanza e la libertà religiosa contro ogni fanatismo religioso”. La Tavola valdese e il Comitato permanente dell’Opera per le chiese metodiste in Italia (OPCEMI) sono quindi impegnate a “promuovere tra le chiese sorelle un appello ai capi di Stato perché rinuncino a ogni conflitto armato”.

Il Sinodo ha inoltre impegnato la Tavola valdese a sollecitare il Ministero dell’Istruzione alla corretta applicazione delle norme che riguardano le attività alternative all’Insegnamento religioso confessionale (IRC), in modo tale che “vengano organizzate dalle istituzione scolastiche nei tempi dovuti e con le modalità previste dalla legge”. Il Sinodo ha infatti ribadito che le attività alternative costituiscono “un servizio strutturale obbligatorio, necessario per garantire la laicità e la parità dei cittadini nell’istruzione pubblica”.

Un impegno del Sinodo e un mandato alla Tavola valdese anche per il tema dell’ambiente considerato “uno dei compiti prioritari” delle chiese metodiste e valdesi, nelle quali si vanno moltiplicando “buone pratiche” tanto sul piano dei comportamenti individuali che di quelli comunitari.

Il Sinodo ha approvato anche un ordine del giorno che “denuncia la vergognosa situazione in cui versano le carceri italiane”, dove ai reclusi “è sostanzialmente impedito l’accesso ai diritti fondamentali e dove operatori e agenti sono costretti a lavorare in condizioni indicibili”. L’appello è rivolto alle Istituzioni della Repubblica perché “intervengano energicamente al fine di rimuovere tutti gli ostacoli all’accesso ai diritti fondamentali a quanti vivono l’esperienza della detenzione”.

Il Sinodo, inoltre, “riconoscendo che l’illegalità è uno tra i principali problemi della nostra società e consapevole del fatto che la fede cristiana non può essere disincarnata ma deve saper denunciare il sopruso e l’ingiustizia”, ha deciso l’istituzione di una “Giornata della legalità” nelle quali le chiese locali saranno chiamate a riflettere e a promuovere delle iniziative pubbliche di sensibilizzazione.

Il Sinodo ha anche richiamato le chiese “all’attenzione e all’ascolto delle esperienze di ogni persona vittima di sopruso omofobo”. L’impegno è quindi “a proseguire nell’organizzazione di momenti di crescita spirituale che sottolineino la centralità dell’accoglienza”, anche organizzando “veglie e culti in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia (17 maggio)”. La richiesta rivolta al Parlamento, infine, è che “adotti al più presto una chiara legislazione contro la violenza omofoba”.

Il Sinodo ha infine ribadito la sua denuncia del femminicidio, come ogni violenza sulle donne “frutto di una secolare cultura patriarcale”. Per contrastare questa violenza “non è sufficiente agire con l’inasprimento delle pene ma è urgente favorire un cambiamento culturale della società tutta in cui la chiesa ha la sua parte di responsabilità”.

Sinodo/7. Il saluto del vescovo Mansueto Bianchi

Roma (NEV), 4 settembre 2013 – “Un saluto non di ‘circostanza’ ma espressione del sentimento di un cristiano in mezzo ad altri cristiani che con loro condivide preoccupazioni e sfide davanti all’orizzonte del mondo e del nostro Paese”. Così si è espresso mons. Mansueto Bianchi, presidente della Commissione per il dialogo ecumenico e interreligioso della Conferenza episcopale italiana (CEI), rivolgendosi al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi (Torre Pellice, 25-30 agosto). L’esponente della CEI ha ricordato le sfide che oggi in Italia “interrogano noi cattolici come voi valdesi”; in particolare, le questioni della multiculturalità e della multireligiosità, della nuova evangelizzazione, del rapporto tra il cristianesimo del Nord e del Sud del mondo, quello da cui proviene, in ambito cattolico, papa Francesco, e in cui si afferma, in ambito protestante, la vivace realtà dei movimenti pentecostali. “La crisi che la Chiesa attraversa — ha proseguito Bianchi – è legata più ampiamente a quella dell’Europa e dell’Occidente. Altrove il cristianesimo vive invece una stagione di grande vivacità. Come italiani e come europei dobbiamo chiederci come vivere questa stagione nuova del cristianesimo in cui altre sensibilità si affacciano”. Le nostre sfide comuni, in un momento in cui il dialogo ecumenico sui contenuti della fede è in stallo, rappresentano “le occasioni per sviluppare un dialogo sul mondo, un dialogo sull’impegno, un dialogo sulla e nella responsabilità”, ha concluso Bianchi.