Terrorismo. Le chiese nel mondo scioccate per gli attentati a Nairobi e Peshawar

Roma (NEV), 25 settembre 2013 – Ferme condanne, messaggi di solidarietà alle vittime e l’assicurazione di preghiere sono state le risposte da parte di numerosi leader cristiani ai due atti terroristici di matrice islamista occorsi in Kenya e in Pakistan e che hanno tristemente segnato lo scorso fine settimana, in cui – ironia della sorte – si celebrava la Giornata internazionale della pace.

Il segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM) Martin Junge si è detto scioccato per il brutale attacco dei fondamentalisti somali al-Shabaab contro il Centro commerciale di Westgate a Nairobi, e in una lettera alle chiese luterane del Kenya ha esortato i cristiani a fare tesoro della moderazione al fine di “non permettere che il terrorismo distrugga in un fine settimana quanto il popolo keniota è riuscito a costruire nell’arco di decenni”.

Alla strage contro la All Saints Church di Peshawar costata la vita a circa 80 persone – la più sanguinosa contro la minoranza cristiana nella storia del Pakistan – il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Olav Fykse Tveit, ha risposto con profonda preoccupazione e tristezza, e al governo del Pakistan ha chiesto di “proteggere tutti i cittadini da quelli che invece vogliono dividere il paese causando sofferenza agli innocenti”. Menzionando la consultazione del CEC svoltasi di recente a Ginevra sulla protezione delle minoranze religiose (vedi NEV 39/13), Tveit ha assicurato la costante attenzione al tema da parte del CEC, che ha preso particolarmente a cuore la situazione del Pakistan.

L’anglicana All Saints Church è un luogo del dialogo ecumenico e interreligioso nella città. Secondo AsiaNews fu costruita nel 1883 prendendo spunto dalle strutture delle moschee: rivolta alla Mecca costituisce un edificio simbolo del tentativo di pace, armonia e convivenza fra la maggioranza musulmana e la minoranza cristiana in Pakistan.