Roma (NEV), 12 marzo 2014 – “Credo che nel nostro tempo Dio stia aprendo davanti a noi nuove strade verso l’unità”. E’ questo uno dei pensieri che il pastore luterano Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), ha condiviso con papa Francesco, nel corso di un’udienza in Vaticano lo scorso 7 marzo. A Roma con una delegazione del CEC in visita al Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, Tveit ha definito l’incontro con papa Francesco “fraterno” e “molto positivo”.
Nell’udienza, Tveit ha sottolineato l’importanza di vivere la comunione in Cristo nel porsi al servizio del mondo. In particolare, riferendosi all’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, ha affermato di vedere con gioia come “la chiamata a lavorare per la giustizia e la pace, in profonda solidarietà cristiana e a beneficio di tutti gli esseri umani, sia considerata un imperativo categorico da tanta parte della variegata famiglia cristiana”. L’esponente ecumenico ha quindi ripreso l’appello lanciato dall’Assemblea del CEC, tenutasi a Busan (Repubblica di Corea) nell’autunno scorso, affinchè tutti i cristiani si uniscano in un “pellegrinaggio per la giustizia e la pace”. “Incoraggiamo lei e la chiesa cattolica romana – ha detto Tveit, rivolgendosi al papa – ad essere con noi in questo pellegrinaggio per suscitare un reale cambiamento di mente, cuore e priorità. Il futuro dell’umanità è infatti a rischio e i più poveri nel mondo ne stanno già subendo le prime gravi conseguenze”.
Infine, il segretario generale del CEC ha voluto menzionare il prossimo viaggio di Francesco a Gerusalemme, dove incontrerà il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I: “Apprezziamo di cuore il fatto che lei si rechi in quei luoghi con lo spirito di un pellegrino – ha detto rivolgendosi al pontefice -, soprattutto in un momento che richiede urgentemente una conclusione sostenibile del processo di pace”.
Il Consiglio ecumenico delle chiese è il più grande organismo ecumenico mondiale; raccoglie 345 chiese anglicane, ortodosse e protestanti in 110 paesi dei cinque continenti (www.oikoumene.org).