Roma (NEV), 14 maggio 2014 – “Attività alternativa: tra obbligo per lo Stato e diritto negato” è questo il titolo del convegno nazionale dell’“Associazione 31 Ottobre, per una scuola laica e pluralista, promossa dagli evangelici italiani” che si terrà sabato 17 maggio a Roma (vedi appuntamenti). “Un tema, quello delle attività alternative all’insegnamento della religione cattolica (IRC) a scuola, che ha a che fare con la libertà di coscienza di alunni e studenti e delle loro famiglie e che si ricollega al progetto di una scuola dell’accoglienza, capace di accogliere le diversità di una società ormai multiculturale e multireligiosa”, spiega Silvana Ronco, presidente della 31 Ottobre.
Le procedure per l’attivazione e la scelta delle materie alternative alla religione cattolica, continuano a essere “un percorso ad ostacoli”, denuncia Ronco. “Sono ancora poche le scuole che offrono una informazione chiara e completa, pochissime quelle che, per esempio, inseriscono le attività alternative nella presentazione del proprio piano formativo della scuola stessa”. Altri ostacoli sorgono nella tempistica della consegna dei moduli per la scelta di non avvalersi. Molti istituti lamentano la scarsità di fondi e di personale che impedirebbe loro di istituire una materia alternativa strutturata. “Un problema che non sussiste – precisa Ronco – poiché tute le spese sono coperte da fondi stanziati dal ministero dell’economia e finanze”.
Di queste difficoltà saranno chiamati a discutere, nella mattinata di sabato, rappresentanti del mondo sindacale ed esponenti politici – precisamente Luigi Gallo (M5S), Lucio Malan (FI) e Davide Mattiello (PD). “A questi ultimi vogliamo soprattutto chiedere di inserire nell’agenda politica il progetto di scuola dell’accoglienza che noi riteniamo possibile solo laddove ci sia il rispetto del principio di laicità. Solo una scuola laica può essere pluralista e quindi accogliente”. Nel pomeriggio interverranno esponenti del mondo evangelico – Adriano Bertolini per la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ed Emanuela Riccio della Federazione giovanile evangelica in Italia (FGEI) – e dell’associazionismo che presenteranno alcuni esempi di “buone pratiche” relative alle attività alternative.