Sinodo delle chiese metodiste e valdesi. Guerre e conflitti

Torre Pellice (Torino), 29 agosto 2014 (SSSMV/09) – “Il Sinodo esprime inquietudine e angoscia per i crescenti conflitti armati e le violenze in varie aree del mondo”, inizia così l’ordine del giorno approvato dal Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, che si conclude oggi a Torre Pellice (TO), sul tema delle guerre. Alla preoccupazione per il dipanarsi degli eventi, i valdesi e metodisti italiani hanno prima di tutto voluto confessare la loro “distanza dall’insegnamento evangelico “beati i costruttori di pace” (Mt 5,9), a motivo dell’incostanza del proprio impegno a fare dell’Italia un Paese costruttore di pace, anziché esportatore di politiche e strumenti di guerra”.

Il documento esprime quindi “solidarietà alle comunità civili, etniche e religiose colpite, talvolta nel nome di un dio armato che incoraggia la violenza e lo spargimento del sangue dei suoi figli e delle sue figlie”, e alle minoranze religiose perseguitate. In particolare, precisa il documento, l’assemblea sinodale “vive una comunione di preghiera con quelle cristiane che sono vittime di odio e intolleranza religiosa”. Il Sinodo ha quindi rivolto un appello alla comunità internazionale a protezione delle vittime di persecuzione e violenze attraverso l’azione diplomatica e l’apertura di canali umanitari, mentre auspica che l’ONU adotti misure e strategie che fermino le stragi, proteggano i civili e consentano l’avvio di negoziati per il cessate il fuoco.

L’ordine del giorno sinodale si conclude con un impegno dell’Assemblea “al confronto e al dialogo con uomini e donne delle varie comunità di fede perché la logica della convivenza pacifica e del dialogo prevalga su quella degli integralismi, dei settarismi e dell’intolleranza, tanto più quando giustificati nel nome di Dio; incoraggia le chiese a pregare, ad agire per la pace e a promuovere il rispetto dei diritti umani e il dialogo con gli uomini e le donne che intendono condividere la ferma condanna della violenza”. (NEV/CS37)