Mediterranean Hope. Nuove migrazioni, nuove politiche di accoglienza

Il 12 dicembre Convegno internazionale a Scicli nel quadro del programma promosso dalla FCEI

Roma (NEV), 10 dicembre 2014 – Il 12 dicembre si svolgerà a Scicli (RG), con apertura a Palazzo Spadaro alle 10.30, il Convegno internazionale promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) nel quadro del progetto Mediterranean Hope, intitolato “L’Europa e il Mediterraneo: religioni, culture, dialogo”.

Nelle due tavole rotonde in cui si articolerà il Convegno, oltre all’introduzione del pastore Massimo Aquilante, presidente della FCEI, sono previsti gli interventi del pastore Ulrich Moeller della chiesa evangelica della Westfalia; del pastore Samuel Amedro della chiesa evangelica del Marocco; di Andrea Torre, direttore del Centro studi Medì di Genova; di Paolo Naso della Sapienza di Roma, coordinatore della Commissione studi della FCEI; dell’antropologo africanista Osvaldo Costantini. E’ prevista anche la partecipazione del pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese.

“Quello del 12 è per noi un appuntamento di grande importanza – spiega all’agenzia NEV Massimo Aquilante – perché ci consentirà di approfondire l’analisi sui nuovi flussi migratori che attraversano il Mediterraneo che hanno una natura assai diversa da quelli tradizionali. Ma l’elemento di forza del Convegno è che la nostra riflessione non è astratta ma si cala nel concreto delle politiche di accoglienza e del lavoro svolto in questi mesi nel quadro del progetto Mediterranean Hope. L’aspetto più originale di questa iniziativa, sostenuta con generosità dall’8 per mille delle chiese metodiste e valdesi, ma anche da alcune chiese estere come quella luterana della Westfalia, è infatti l’intreccio tra l’analisi dei processi migratori che svolgiamo anche grazie all’osservatorio che abbiamo istituito a Lampedusa, con l’accoglienza che garantiamo a Scicli e l’azione sociale e politica che ci caratterizza a livello nazionale per avviare percorsi di integrazione di coloro che arrivano in Italia. E’ questo un aspetto ancora più rilevante che in passato – prosegue Aquilante – perché i ‘nuovi migranti’ sospinti in Italia da guerre civili devastanti e dal vero e proprio crollo di alcuni stati, non hanno un vero e proprio progetto. Compito delle istituzioni e di iniziative come la nostra è accompagnarli in un processo complesso che ha evidenti implicazioni umanitarie e sociali e di testimonianza al regno di Dio”.

Ad accogliere i partecipanti sarà Francesco Sciotto, pastore della chiesa metodista di Scicli che ha una lunga tradizione di impegno sociale. “Quello di Mediterranean Hope-Casa delle culture – afferma – è per noi un nuovo capitolo di azione e testimonianza nella città, reso a persone che hanno grandi bisogni e che sono sopravvissute a vicende eccezionalmente dolorose. Ma al tempo stesso vogliamo lavorare per gli sciclitani e collaborare con loro,popolazione che ha una grande tradizione di solidarietà e che ha compreso il valore della multiculturalità, del dialogo e dell’accoglienza. In un certo senso nulla di nuovo: l’incontro tra culture e religioni è al cuore della storia della Sicilia”.