Edilizia di culto in Lombardia. Il presidente FCEI: ‘nuova legge incostituzionale’

Roma (NEV), 28 gennaio 2015 – “Una grave ferita per la democrazia, per la convivenza civile e per la prima delle libertà, quella di religione e di coscienza; ferita resa ancora più amara dal fatto che l’approvazione della legge discriminatoria si sia verificata proprio nel Giorno della Memoria”, queste a caldo le parole del presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Massimo Aquilante, dopo la votazione favorevole ieri sera, del Consiglio Regionale della Lombardia in merito ad una legge urbanistica che inasprisce fortemente le norme sull’edilizia di culto per tutte le comunità di fede non cattoliche, e aggiunge: “Il nostro auspicio è che su questo provvedimento sia pronunciato un giudizio di incostituzionalità”. Alla vigilia del voto Aquilante era intervenuto con un comunicato stampa in cui esprimeva il suo fermo “no” al provvedimento relativo alla “Pianificazione delle attrezzature per i servizi religiosi”, ribattezzata “legge anti-moschee”. “Si tratta di norme platealmente anticostituzionali che minano la libertà di culto, discriminano i cittadini appartenenti alle confessioni religiose diverse dalla cattolica, violano la privacy su una materia delicata e sensibile quale l’appartenenza e la pratica religiosa”, aveva detto Aquilante, che è anche presidente della Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (CCERS). “Le nuove norme peggiorano un testo precedente che, vietando la conversione d’uso per locali da adibire a luoghi di culto, già penalizzava le confessioni religiose che non dispongono di templi o sedi tradizionali. Ora si rasenta il ridicolo imponendo alle confessioni che intendono aprire un locale di culto di istallare telecamere di sorveglianza collegate con le forze dell’ordine, o di garantire la disponibilità di parcheggi pari al 200% della superficie dell’immobile. La sola verità è che con questa mossa demagogica la Regione intende cavalcare i sentimenti anti-islamici seguiti agli attentati di Parigi e alimentare i pregiudizi contro le numerose comunità religiose non cattoliche attive e radicate in Lombardia. Come evangelici – prosegue Aquilante – denunciamo questa strategia dell’intolleranza e attendiamo con fiducia il giudizio di costituzionalità su norme che violano fondamentali diritti di libertà. Esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le comunità religiose colpite da questa norma, in particolare a quelle evangeliche e islamiche che risultano tra le minoranze religiose più numerose della Regione. Proseguiamo anche nel nostro impegno per una legge in materia di libertà religiosa che collochi anche il tema dei luoghi di culto nel quadro delle libertà costituzionali”.