Migranti. Solidarietà ecumenica e interreligiosa per i migranti morti in mare

DECI: "Dall'inizio del 2015, 1750 morti. Inaccettabile per un’Europa che crede nella democrazia”

Roma (NEV), 29 aprile 2015 – “A meno di 4 mesi dall’inizio del 2015, il bilancio delle vittime dei naufragi nel Mediterraneo è giunto già a 1750 morti. È un fatto inaccettabile per un’Europa che crede nella democrazia e promuove il valore di ogni singola vita umana e dei suoi diritti inalienabili”, così apre il documento diramato dal Coordinamento del dialogo ebraico cristiano Islamico (DECI) di Firenze che unisce la sua voce a quella di coloro che in questi giorni hanno detto basta dire “basta” a questa scandalosa carneficina.

“Noi – prosegue il testo DECI –  crediamo in un’unica fratellanza umana e prendiamo le distanze da una cultura che chiama ‘risorse’ i soldi e ‘problema’ gli immigrati, perché consideriamo che ogni essere umano, da qualunque parte del mondo provenga, sia una grande e insostituibile ricchezza”. Il comunicato  prosegue: “denunciamo non solo la cattiveria di piccoli e grandi trafficanti senza scrupoli, pronti a sacrificare migliaia di vite umane ai propri interessi di potere e denaro, ma anche l’aridità spirituale e l’irresponsabilità di quei personaggi pubblici che invece di promuovere la solidarietà e la ricerca delle migliori strategie di accoglienza, alimentano la rabbia e il pregiudizio degli italiani verso poveri esseri umani, che solo chiedono di poter sopravvivere alle guerre e alla fame che imperversano nei loro Paesi”. I membri del coordinamento DECI – la comunità ebraica, la comunità islamica, l’Arcidiocesi, la chiesa avventista, quella battista, luterana, valdese, ortodossa rumena e ortodossa greca – hanno invitato “a pregare per tutte le vittime e le loro famiglie”, e chiesto che l’Europa, resti “fedele ai propri valori fondamentali, attui politiche serie per la lotta alle organizzazioni criminali che gestiscono queste tratte umane e per un soccorso in mare efficace che possa evitare altre tragedie”.

Anche a Parma un’iniziativa approvata dal Consiglio delle chiese cristiane – guidata dalla pastora metodista Mirella Manocchio – e condivisa dal Forum interreligioso 4 Ottobre, formato dalla comunità ebraica, dalle chiese cristiane (compresa la chiesa ortodossa romena), dalla comunità musulmana e dalla comunità Baha’i ha visto riunirsi in preghiera, il 24 aprile scorso nel chiostro dell’Abazia di San Giovanni evangelista, insieme alle chiese evangeliche anche il vescovo Enrico Solmi e l’imam del centro islamico di Parma Farid Mansouri.