Roma (NEV), 6 maggio 2015 – Aumenta la lista dei paesi in cui le violazioni al diritto fondamentale della libertà religiosa vengono perpetrate o tollerate. E’ quanto emerge dall’ultimo Rapporto annuale della Commissione statunitense sulla libertà religiosa nel mondo (USCIRF), pubblicato lo scorso 30 aprile.
I paesi che destano “particolari preoccupazioni”, secondo il watchdog indipendente creato nel 1998 dal Congresso USA per monitorare la situazione della libertà religiosa nel mondo, sarebbero raddoppiati rispetto all’anno scorso: alle maglie nere del Myanmar, Turkmenistan, Cina, Eritrea, Iran, Corea del Nord, Arabia Saudita, Sudan e Uzbekistan, si sono aggiunti Egitto, Iraq, Nigeria, Pakistan, Siria, Tagikistan, Vietnam, nonché la Repubblica Centrafricana dove milizie cristiane portano avanti indisturbati una vera e propria pulizia etnica dei musulmani.
Per quanto riguarda le atrocità perpetrate dall’ISIS in Siria e Iraq, la USCIRF chiede al governo USA di sostenere un “referral” del Consiglio di Sicurezza dell’ONU alla Corte penale internazionale perché apra un’indagine.
Seguono altri 16 paesi dove le violazioni sono serie, ma meno preoccupanti: tra gli “osservati speciali” a noi più vicini figurano Russia, Turchia e Cipro.