Roma (NEV), 24 giugno 2015 – “Da parte della chiesa cattolica vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!”. Lo ha detto lunedì mattina, 22 giugno, papa Francesco nel Tempio valdese di Torino, gremito per questo storico evento nei rapporti tra la chiesa cattolica romana e quella che è la più antica minoranza cristiana del paese, per secoli perseguitata dai poteri ecclesiastici ed istituzionali.
“La sua richiesta di perdono ci ha profondamente toccati e l’abbiamo accolta con gioia – ha dichiarato all’agenzia NEV il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini -. Naturalmente non si può cambiare il passato, ma ci sono parole che a un certo punto bisogna dire, e il papa ha avuto il coraggio e la sensibilità per dire la parola giusta”. Su invito della Chiesa valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi), il papa ha varcato lunedì scorso una soglia alta 800 anni: mai prima d’ora un pontefice si era recato in un tempio valdese. Al di là di ogni riflessione ulteriore che questo evento senz’altro genererà all’interno delle chiese evangeliche, il moderatore Bernardini si è detto molto soddisfatto e contento, oltre ogni aspettativa, della breve ma intensa e autentica visita di papa Bergoglio, “fratello in Cristo”, come lo ha chiamato. Tutto l’incontro si è svolto all’insegna della fraternità, parola riecheggiata ripetute volte nel tempio. Nel suo discorso, che ha preceduto quello del papa, il moderatore Bernardini ha citato l’Evangelii Gaudium di Francesco, dove definisce la visione dell’unità tra i cristiani “come diversità riconciliata”. E al papa ha chiesto in particolare due cose: di essere chiamati “chiesa”, e non “comunità ecclesiale”, e di fare uno sforzo sul fronte dell’ospitalità eucaristica. Inoltre Bernardini ha parlato anche dell'”urgenza di intensificare la testimonianza a favore dei profughi che bussano alla nostra porta”, a cui Francesco ha annuito convinto: “Grazie di quello che lei ha detto sui migranti”. E in tema di ospitalità eucaristica, nel suo discorso il papa – che non ha mai fatto uso della dicitura “comunità ecclesiale” – ha fatto cenno allo “scambio ecumenico di doni compiuto, in occasione della Pasqua, a Pinerolo, dalla chiesa valdese di Pinerolo e dalla diocesi. La chiesa valdese ha offerto ai cattolici il vino per la celebrazione della Veglia di Pasqua e la diocesi cattolica ha offerto ai fratelli valdesi il pane per la Santa Cena della Domenica di Pasqua”.
Alla fine si sono abbracciati e baciati sulle guance, hanno pregato tutti assieme il Padre nostro nella versione ecumenica del 1999. Significativo anche il dono che la Chiesa valdese a voluto offrire a papa Francesco: una copia anastatica della “Bibbia dell’Olivetano” del 1535, voluta e finanziata dai valdesi, documento fondamentale della prima teologia protestante, e prima traduzione del testo sacro in francese, espressione di “quella Parola che ci unisce”, come ha sottolineato il moderatore. Nella dedica al papa si legge: “Segno della comune fonte della fede / e del comune impegno nella testimonianza / ‘affinché il mondo creda’ (Giovanni 17,21)”.
La visita di papa Francesco nel tempio si è conclusa con la benedizione a cura di Alessandra Trotta, presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI): “A papa Francesco rivolgiamo le parole finali di benedizione di un bell’inno che nelle nostre chiese spesso cantiamo alla fine di una riunione che ha unito fratelli e sorelle provenienti da luoghi diversi, a volte molto lontani, e che dunque si incontrano solo poche volte all’anno o in occasioni speciali: caro fratello, finchè ci rivedrem, ti sostenga il Signore nel tuo cammin”.
Per approfondimenti vedi il DOSSIER NEV: “Visita di papa Francesco alla Chiesa valdese nel Tempio di Torino” scricabile qui.
Per lo speciale di “Protestantesimo-Raidue” andato in onda la notte del 22 giugno qui. Per la diretta televisiva, andata in onda su Raiuno, con i commenti di Fabio Zavattaro e Luca Maria Negro qui: Per le foto dell’evento qui.