Clima. “Una Terra, una famiglia”: a Roma una marcia per il Creato

Il pastore Anders: “Una manifestazione importante, condivisa da credenti e non credenti”

Roma (NEV), 1 luglio 2015 – Si è tenuta lo scorso 28 giugno a Roma la manifestazione “Una Terra, una famiglia”, marcia di sensibilizzazione per l’ambiente partita da piazza Farnese per giungere poi a piazza San Pietro. L’iniziativa – che ha coinvolto circa 60 associazioni appartenenti alle comunità di ispirazione cattolica, protestante ed ebraica, giovani musulmani della Moschea di Roma e dell’Unione buddista italiana per la difesa dell’ambiente e del nostro pianeta – era promossa dal FOCSIV-Volontari nel mondo, su invito della Campagna interreligiosa contro i cambiamenti climatici OurVoices, un progetto di GreenFaith e Conservation Foundation (www.ourvoices.net).

Oltre alle comunità religiose erano presenti associazioni e organizzazioni ambientaliste: WWF, Greenpeace, Legambiente e la Coalizione Italiana per il Clima, che riunisce le maggiori organizzazioni italiane ambientaliste, sindacati e associazioni degli agricoltori. Obiettivo comune: trovare soluzioni concrete per un cambiamento dei comportamenti umani e delle scelte industriali che, secondo gli organizzatori, stanno portando il nostro pianeta ad un punto di non ritorno. “Questa è la nostra ultima occasione – ha scritto il segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, nel messaggio di saluto all’iniziativa romana – per evitare le conseguenze dell’impatto del riscaldamento climatico mondiale e per porre fine alla povertà e offrire una vita dignitosa a tutti”.

Una marcia che simbolicamente ha voluto raggiungere il Vaticano, a pochi giorni dalla presentazione della enciclica ambientalista “Laudato sì” di papa Francesco: “Una manifestazione importante e condivisa da credenti e non credenti – ha rilevato il pastore Herbert Anders della chiesa battista di Roma Centocelle e membro della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), presente alla marcia –. L’enciclica del papa è stata importante e in molti l’abbiamo considerata come un ‘vento in poppa’. Questa enciclica è stata un invito a proseguire nel nostro impegno, nella difficile battaglia ambientalista, un vero e proprio stimolo per i credenti che da tempo si battono per la pace, la giustizia e la salvaguardia del Creato. Ho potuto constatare tra i partecipanti, anche non cristiani, manifestazioni di grande entusiasmo per la recente lettera papale. In effetti – ha proseguito Anders –, si tratta di un insperato sostegno e di un potente mezzo spirituale per poter avanzare pretese nei confronti della politica mondiale e delle organizzazioni transnazionali”.