Ecumenismo. A Hiroshima per i 70 anni dalla bomba atomica

La vescova metodista Swenson: “poter dire mai più”

Roma (NEV/Riforma.it), 12 agosto 2015 – A settant’anni dallo sgancio delle due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, una delegazione del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) ha incontrato in loco un gruppo di superstiti, per ascoltarne le storie e ribadire il forte impegno del CEC contro l’uso del nucleare per gli armamenti militari.

“Siamo venuti per ricordare e riconoscere la devastazione del passato, per poter dire ‘mai più’” sono le parole della pastora Mary Ann Swenson, vescova metodista della United Methost Church degli Stati Uniti e vicemoderatora del Comitato centrale del CEC, che ha tenuto il sermone durante la celebrazione ecumenica presso la Catholic Memorial Cathedral for the World Peace, a Hiroshima. La Memorial Cathedral venne costruita nei primi anni Cinquanta dai sopravvissuti all’esplosione nucleare (chiamati in giapponesehibakusha – termine usato di recente anche per chi sta soffrendo dopo il disastro nucleare di Fukushima del 2011). La delegazione ecumenica era composta da leader delle chiese di Germania, Corea del Sud, Giappone, Norvegia, Pakistan e Paesi Bassi. Gli incontri in Giappone si inseriscono nel programma “Pellegrinaggio di pace e giustizia” del CEC, lanciato durante la scorsa Assemblea generale a Busan (Corea del Sud), nel 2013.