Profughi. In Ungheria diverse chiese evangeliche in prima linea nell’accoglienza

Roma (NEV), 9 settembre 2015 – Diverse realtà di chiese evangeliche stanno rispondendo alla crisi umanitaria che in queste settimane sta scuotendo l’Ungheria. In prima linea nell’assistere donne, uomini e bambini scappati da guerra e persecuzione figurano, tra gli altri, la Diaconia della Chiesa evangelica luterana in Ungheria (CELU) e la Hungarian Baptist Aid (HBA).

La prima fornisce in questi giorni soprattutto pasti caldi presso la stazione di Keleti di Budapest e raccoglie indumenti, coperte e materiale sanitario da distribuire ai profughi insieme a opuscoletti informativi in varie lingue; la seconda è operativa soprattutto presso la stazione Nyugati Pályaudvar di Budapest, dove, oltre a cibo, acqua e abbigliamento, fornisce assistenza sanitaria di base attraverso i volontari professionali – medici e infermieri – che riescono a visitare circa 200 persone al giorno. La Hungarian Interchurch Aid (HIA) affiliata a ACT-Alliance – braccio umanitario della Federazione luterana mondiale (FLM) e del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) – per ora offre servizi psicosociali ad un centinaio di bambini nei due centri di permanenza temporanea di Bicske e Vámosszabadi.

Il responsabile della Diaconia luterana ungherese, vescovo Tamas Fabiny, in una lettera aperta del 3 settembre scrive: “Facciamo quanto è nelle nostre forze e capacità. La situazione è drammatica e in Ungheria la tensione è molto alta. Promuoviamo come possiamo la mutua comprensione, la dignità umana e l’amore per il prossimo rifiutando logiche di pregiudizio e di odio”.