Giustizia climatica. I pellegrinaggi non entreranno a Parigi

COP21. Drasticamente ridimensionata la partecipazione della società civile

Roma (NEV), 18 novembre 2015 – Dopo gli attacchi terroristici di Parigi dello scorso 13 novembre, in virtù dello stato di emergenza decretato dal presidente della Repubblica François Hollande, sono stati annullati tutti gli eventi collaterali della prossima Conferenza delle parti sul clima (COP21) in agenda dal 30 novembre al 12 dicembre a Parigi, e quindi anche le manifestazioni e le marce organizzate dalle 150 organizzazioni della società civile all’interno dell’Ile-de-France. Una misura che tocca direttamente i vari pellegrinaggi per la giustizia climatica, co-organizzati da diversi organismi ecumenici, primo fra tutti, il “People’s Pilgrimage” guidato dall’attivista filippino per la giustizia climatica Yeb Saño, e sostenuto tra gli altri dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e dalla Federazione luterana mondiale (FLM).

I pellegrini climatici provenienti dai paesi scandinavi, dalla Germania, dalla Gran Bretagna, dall’Italia e dall’Africa, il 27 novembre avrebbero dovuto convergere tutti proprio a Saint-Denis, sobborgo di Parigi, dove si svolgeranno le negoziazioni della comunità internazionale. Su indicazione delle autorità francesi, tutti i pellegrinaggi dovranno però fermarsi a Fontaineblau, ad una cinquantina di chilometri a sud-est della capitale francese. Lo ha dichiarato Louise Peltier, responsabile francese del “People’s Pilgrimage”. Annullata quindi la “Marcia delle religioni” del 28 novembre verso la basilica di Saint-Denis, ultima tappa dei pellegrini climatici dov’erano attesi 200mila marciatori. Annullate le preghiere ecumeniche quotidiane che si sarebbero dovute svolgere davanti al “Bourget” di Saint-Denis, sede del summit. Non è ancora chiaro, secondo Louise Peltier, se si riuscirà almeno a consegnare ai rappresentanti della COP21 la raccolta firme interreligiosa a favore di un accordo vincolante. Tutto dipenderà dalla decisione dell’Assemblea nazionale francese sul prolungamento dello stato di emergenza prevista per venerdì. Lo stesso vale per la celebrazione ecumenica in agenda la sera del 3 dicembre nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi e che si dovrebbe concludere con la diffusione di un messaggio congiunto.

Intanto, la Coalizione italiana per il clima insieme alla FOCSIV, promotrice del pellegrinaggio partito a fine settembre da Roma e a cui ha aderito anche la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), annuncia per il prossimo 29 novembre la “Marcia globale per il clima” che partirà alle 14 da Piazza Farnese a Roma per raggiungere i Fori Imperiali. Altre “Global Climate March” sono previste in contemporanea in un centinaio di città del mondo, tra cui Londra, Berlino, Madrid, Amsterdam, Barcellona, San Paolo, Johannesburg, Sydney, Kampala, Tokyo, Dhaka, Bogotà. Una grande mobilitazione globale per far sentire la propria voce contro gli effetti dei cambiamenti climatici e per un radicale cambiamento del modello economico, energetico e di sviluppo.