Mediterranean Hope. Dedicata alle “frontiere” la nuova rubrica NEV

Lampedusa, Scicli, Marocco, Libano, Messico: il progetto FCEI sulle migrazioni si fa tentacolare

Roma (NEV), 13 gennaio 2016 – Da “Lo sguardo di Lampedusa” a “Lo sguardo dalle frontiere”: con il nuovo anno cambia la rubrica del bollettino settimanale NEV-notizie evangeliche dedicata al progetto “Mediterranean Hope” (MH) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Per più di un anno e mezzo gli operatori e le operatrici del progetto – finanziato con l’8 per mille delle chiese metodiste e valdesi – ci hanno raccontato esperienze, storie, testimonianze, tragedie e vittorie di chi transita da, o vive stabilmente a Lampedusa, e dove da maggio del 2014 la FCEI è presente con un osservatorio delle migrazioni mediterranee. Poi sono arrivati “gli sguardi” da Scicli, nel ragusano, dove la FCEI ha aperto la “Casa delle culture”, un particolarissimo centro di accoglienza per migranti vulnerabili, che però funge anche da luogo di aggregazione per tutta la cittadinanza.

Sulle pagine del bollettino NEV i nostri operatori hanno riferito settimana dopo settimana da quei “luoghi di frontiera” nostrani – geografici ma anche simbolici – collocati tra mari, isole, imbarcazioni, salvagente, terre di nessuno, popolazioni, lingue, culture, storie. Ma il progetto MH nel frattempo è cresciuto, si è fatto più tentacolare e ora, anche grazie all’apertura di canali umanitari, i nostri operatori sono impegnati su altre nuove vecchie frontiere: non solo a Lampedusa e a Scicli situati ai bordi meridionali della “Fortezza Europa”, ma anche ai confini tra Siria e Libano, Ceuta e Marocco, Messico e Stati Uniti. Frontiere rischiose, attraversate nonostante tutto e al costo della vita, da fiumi di disperati. Con la rubrica “Lo sguardo dalle frontiere” racconteremo via via cosa succede di qua e di là dalle barriere di filo spinato, dalle distese interminabili dei deserti, dai check-point, dagli scogli alle porte dell’Africa, e ancora dai mari che continuano a inghiottire grandi e piccini.

Il primo contributo pubblicato oggi si intitola “’No fingerprints! No alle impronte digitali!’ La protesta degli eritrei a Lampedusa”