Diritti. Sconcerto per il “sì” del Veneto alla legge sull’edilizia di culto

Luca Negro, presidente FCEI: “decisione miope e irrazionale che mina il pluralismo religioso”

Roma (NEV), 6 aprile 2016 – “Una legge sbagliata che aumenterà la ghettizzazione delle comunità religiose di minoranza”, è il commento del pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio regionale del Veneto della cosiddetta legge “anti-moschee”. La legge, rubricata come “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio”, di fatto ricalca quella lombarda recentemente bocciata dalla Corte costituzionale perché lesiva del principio della libertà di culto. “Un testo – aggiunge sconcertato il pastore Negro – che comprende norme che limitano drasticamente la possibilità di aprire luoghi di culto e quindi violano il fondamentale principio costituzionale che riconosce la libertà delle pratiche religiose sia in privato che in pubblico”.

Tra le norme della nuova legge quella che tra l’altro impone che i luoghi di culto possano essere aperti solo in aree, generalmente periferiche, destinate a “infrastrutture”. “La conseguenza è che invece di promuovere l’integrazione e lo scambio interculturale e interreligioso tra i musulmani e la comunità che li circonda – prosegue ancora il presidente FCEI –  con questo provvedimento si favorisce la crescita di aree chiuse, autoreferenziali e distaccate dal tessuto sociale della città.  E’ una scelta miope e irrazionale, compiuta sull’onda di un pregiudizio che mina il pluralismo religioso e distrugge il cammino compiuto in questi anni per tutelare la libertà di culto di tutte le minoranze. Noi evangelici denunciamo questo provvedimento che limita un principio costituzionale di primaria importanza e riaffermiamo il nostro impegno per la libertà religiosa di tutti, compresi quei musulmani che soffrono delle discriminazioni e della xenofobia alimentati dalla violenza dell’islamismo radicale di cui anch’essi sono vittime”.

Nelle scorse settimane la Corte Costituzionale ha “bocciato” alcuni articoli di un’analoga legge detta “anti-moschee” approvata dalla regione Lombardia, riconoscendo così la fondatezza delle ragioni contenute nell’istanza impugnativa che, avvalendosi della consulenza dell’avv. Alberto Fossati, la FCEI aveva prontamente promosso.