Europa. La KEK lancia una consultazione sul futuro del continente

Una lettera aperta inviata alle chiese membro e alle organizzazione partner

Roma (NEV), 22 maggio 2016 – “Quale futuro per l’Europa? Riaffermare il progetto europeo come costruzione di una comunità di valori” è il titolo della lettera aperta, un documento di venti pagine, che il Comitato direttivo della Conferenza delle chiese europee (KEK) ha inviato alle proprie chiese membro e alle organizzazioni partner per riflettere sulla situazione europea attuale.

“Il prossimo referendum sulla Brexit è solo uno dei segni delle difficoltà che il nostro continente si trova ad affrontare. Gli sviluppi in Europa per una maggiore unità e cooperazione, così apprezzati alcuni decenni fa, oggi sono sempre più messi in questione”, si legge nel comunicato stampa che presenta la lettera. “Vorremmo che le chiese reagissero a questo documento e facessero pervenire le loro idee, anche in relazione al dibattito della prossima assemblea generale della KEK nel 2018”, ha dichiarato all’agenzia NEV il battista italiano Eduard Kibongui, membro del Comitato direttivo dell’organismo ecumenico continentale.

La lettera aperta vuole, da un lato, offrire una visione dell’Europa non limitata ad una unione economica ma definita anche da una serie di valori condivisi che la lettera aperta individua nel “perseguimento della dignità umana e il rispetto dei diritti umani, la pace, la riconciliazione, la giustizia e lo stato di diritto, la democrazia, la solidarietà e la sostenibilità”. Dall’altro, la KEK intende promuovere una riflessione europea globale, raccogliendo la voce delle chiese membro che non appartengono all’UE. Nel documento vengono messe in rilievo alcune realizzazioni positive a livello europeo, quali il sostegno ai meccanismi di solidarietà, la mobilità definita dal trattato di Schengen e il programma Erasmus. Ma vengono anche analizzati gli elementi di criticità, come la crisi dei profughi, il terrorismo, la crisi economica e la crescita dell’euroscetticismo. “Vorremmo – ha ancora spiegato Kibongui – che le chiese della KEK contribuissero con i loro commenti a disegnare l’immagine dell’Europa che vorremmo per il nostro futuro, iniziando così un processo di ampia consultazione in vista dell’Assemblea generale del 2018”.

Le riunioni del Comitato direttivo si sono tenute a Bruxelles dall’8 al 10 giugno scorsi. Sono state le prime a cui ha partecipato il nuovo segretario generale della KEK, il finlandese ortodosso Heikki Huttunen.