Festival di Cannes. La giuria ecumenica premia “Juste la fin du monde”

Roma (NEV/Riforma.it), 23 maggio 2016 – È il giovane regista canadese Xavier Dolan, classe 1989, il vincitore del premio della Giuria ecumenica della 69sima edizione del Festival cinematografico di Cannes. Il suo lavoro “Juste la fin du monde” (E’ solo la fine del mondo) ha ricevuto anche il Gran Prix della Giuria nella sezione principale della rassegna, segnale di grande attenzione nei confronti di questo baby prodigio, che aveva stupito il mondo due anni fa proprio sulla Croisette con il film “Mommy”, vincitore del premio della Giuria ufficiale.

E’ dal 1974 che accanto alle varie giurie della rassegna se ne è aggiunta una ulteriore, mirata a premiare quelle pellicole che in qualche maniera richiamano tematiche o argomentazioni vicine al mondo della spiritualità, del dialogo fra differenti confessioni, dell’attenzione al prossimo. Si tratta per l’appunto della Giuria ecumenica che è composta da componenti provenienti da varie fedi e da ogni angolo del pianeta. Fra loro quest’anno anche la valdese Gabriela Lettini, pastora e docente di Etica teologica al Graduate Theological Union dell’Università di Berkeley, California. La motivazione che ha portato al premio è la seguente: “Ciò che non può essere pronunciato può essere compreso attraverso i visi. Fra il non detto, le grida e gli sguardi troviamo la storia di una famiglia in cui l’amore risulta inespresso e dove le persone urlano per non rivelare ciò che è realmente essenziale. Al suo ritorno a casa il figliol prodigo Louis viene ad annunciare la propria imminente morte. Si riaprono antiche ferite ma lui ha scelto di ispirare amore e speranza nei suoi cari”.

La Giuria ecumenica ha inoltre voluto attribuire due menzioni speciali al road-movie “American Honey” di Andrea Arnold e a “Io, Daniel Black”, capolavoro di Ken Loach premiato anche con la Palma d’Oro 2016, “sorta di trasposizione moderna della parabola del buon Samaritano”.

Oltre a Gabriela Lettini la Giuria ecumenica era composta da Cindy Mollaret (Francia), Karin Achtelstetter (Canada), Teresa Tunay (Filippine), Nicole Vercueil (Francia) ed Ernest Kouacou (Costa d’Avorio).

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