Mediterranean Hope. Le iniziative della FCEI per il “3 ottobre” a Lampedusa e Scicli

Commemorazione dei migranti morti in mare e rilancio dei corridoi umanitari

Il monumento "Porta di Lampedusa, Porta d'Europa” di Mimmo Paladino

Roma (NEV), 28 settembre 2016 – Commemorazione, raccoglimento, preghiera per onorare la memoria delle vittime dell’immigrazione da una parte e, dall’altra, rilancio del modello dei “corridoi umanitari” per evitare altre morti in mare e contrastare il business degli scafisti. Il prossimo 3 ottobre – 3° anniversario del tragico naufragio di 368 migranti a largo di Lampedusa – la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), attraverso il suo progetto “Mediterranean Hope”, si muoverà su questo doppio binario proponendo due iniziative a Lampedusa (AG) e a Scicli (RG).
Anche quest’anno “Mediterranean Hope”, dai primi mesi del 2014 presente a Lampedusa con un Osservatorio sulle migrazioni mediterranee, organizza una celebrazione ecumenica in ricordo delle vittime del naufragio e di tutte le frontiere dal titolo “La memoria che segna il presente”. Sarà anche l’occasione per dire ancora una volta che “le morti in mare si possono contrastare aprendo vie di accesso legali e sicure”, afferma Paolo Naso, coordinatore di “Mediterranean Hope”, citando l’esperienza dei corridoi umanitari realizzata dalla FCEI, dalla Tavola valdese e dalla Comunità di Sant’Egidio, e che ha già portato circa 300 profughi in situazione di vulnerabilità, soprattutto siriani, dal Libano in Italia. Un altro centinaio è atteso nelle prossime settimane. “Ricordando le vittime – prosegue Naso – vogliamo ribadire l’urgenza di una nuova politica migratoria basata su criteri di condivisione, solidarietà, rispetto dei diritti, che faccia propria l’esperienza dei corridoi umanitari e che superi il Regolamento di Dublino per costruire una politica europea dell’asilo e dell’accoglienza. Lo faremo insieme a vari partner internazionali delle chiese evangeliche che in Europa e negli USA sostengono attivamente il nostro lavoro e il nostro progetto di corridoi umanitari”.
La celebrazione ecumenica – giunta alla terza edizione – è co-promossa dalla parrocchia di San Gerlando di Lampedusa, dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia e dalla Comunità di Sant’Egidio, e sarà presieduta dal parroco dell’isola don Mimmo Zambito e dal pastore Luca Maria Negro, presidente della FCEI. Saranno presenti per l’occasione due rifugiati siriani giunti in Italia con i corridoi umanitari, nonché l’imam della Comunità islamica di Catania. L’appuntamento è alle 18 nella chiesa di San Gerlando di Lampedusa.
Anche a Scicli, in Sicilia, la “Casa delle culture” di “Mediterranean Hope” (un centro di accoglienza e integrazione per profughi vulnerabili), organizza un momento di raccoglimento per ricordare le vittime delle frontiere e in particolare “il naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e di quello avvenuto il 30 settembre 2013 sulle coste di Sampieri”. Nella prima parte della serata interverranno in piazza esponenti di varie comunità di fede per ribadire il loro “no” alle stragi in mare e il loro “sì” all’apertura di corridoi umanitari. A seguire si terrà un concerto Jazz del duo “Bonafede e Baldioli”. La serata avrà inizio alle 21 in via Francesco Mormino Penna, di fronte alla Chiesa di San Michele Arcangelo (vedi appuntamenti).
AVVISO DI CONFERENZA STAMPA: “No alle morti in mare – sì ai corridoi umanitari. La memoria che segna il presente”: il 3 ottobre alle 15 presso l’Hotel Nautic, via delle Grotte, Lampedusa.