Roma (NEV), 12 ottobre 2016 – Una visita per rafforzare i rapporti tra il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e le chiese che lo compongono. Questo lo scopo del viaggio in Italia della teologa anglicana canadese Natasha Klukach, responsabile del CEC per le relazioni con le chiese membro, che lo scorso 10 ottobre ha incontrato a Roma il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro. Nel colloquio sono stati affrontati i temi della crisi dei rifugiati e dell’interculturalità, in particolare l’Essere chiesa insieme. “Sono rimasta molto colpita dalla risposta che le chiese evangeliche italiane del CEC [le chiese valdesi e metodiste e l’Unione cristiana evangelica battista (UCEBI)] hanno dato alla crisi dei profughi, in particolare con il progetto Mediterranean Hope e il progetto pilota dei corridoi umanitari che conosco bene perché nel mio paese, il Canada, è una normale procedura”. In risposta alla crisi siriana e mediorientale, il Canada ha infatti deciso l’ingresso di 25mila persone che sono arrivate in sicurezza e legalmente nel paese. “Il governo canadese – ha spiegato Klukach – si occupa della selezione delle persone che possono ottenere un visto umanitario, appoggiandosi alle agenzie dell’ONU e privilegiando le persone in condizioni di particolare vulnerabilità. L’accoglienza è invece demandata alla società civile, alle chiese locali o a gruppi di chiese locali, ma anche associazioni e organizzazioni laiche”.
Il programma d’incontri di Klukach è poi proseguito con la partecipazione all’incontro annuale delle famiglie confessionali – dalla Federazione luterana mondiale alla Comunione mondiale delle chiese riformate all’Alleanza evangelica – per il 2016 ospitata in Vaticano dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.