Migrazioni. Non piace alle chiese la proposta “Dublino IV”

Roma (NEV), 9 novembre 2016 – In un lungo ed articolato documento una decina di organizzazioni cristiane in Europa – anglicani, ortodossi, protestanti e cattolici romani, tra cui la Commissione delle chiese per i migranti in Europa (CCME) – hanno elaborato un commento alla proposta di riforma del Regolamento sul diritto d’asilo in Europa, denominato “Dublino IV” e che dovrebbe andare verso l’istituzione di un sistema di asilo europeo. Sottolineando l’importanza di “umanizzare” maggiormente le procedure per le richieste di asilo nei singoli stati membro dell’Unione europea (UE), i firmatari, facendo appello alla Commissione europea, al Parlamento europeo e al Consiglio europeo, puntano il dito sulla cosiddetta “procedura pre-Dublino” che con questa riforma verrebbe introdotta, ma che di fatto costituirebbe un ulteriore (e inutile) ostacolo burocratico alla richiesta di asilo tout-court.

Altri elementi che destano preoccupazione sono ancora l’insufficiente tutela dei minori migranti non accompagnati e quella dell’unità famigliare, mentre è auspicata la presa in considerazione del concetto di famiglia allargata come da giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), a cominciare da giovani coppie, anche se non sposate. Richiesta, inoltre, l’introduzione del riconoscimento in tutta la UE dello “status di rifugiato” a prescindere da quale stato lo abbia concesso, favorendo così la libertà di movimento all’interno della UE e l’integrazione dei soggetti nella società prescelta.