Roma (NEV), 23 novembre 2016 – Il convegno di Trento “rappresenta il primo frutto dell’energica ripresa del dialogo tra le chiese della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI)”. Questo è il commento del pastore Fulvio Ferrario, decano della Facoltà valdese di teologia, sull’incontro “Cattolici e protestanti a 500 anni dalla Riforma. Uno sguardo comune sull’oggi e sul domani” (Trento, 16-18 novembre), organizzato dall’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (UNEDI) della CEI, in collaborazione con la FCEI. “Proprio questa collaborazione è la grande novità del convegno”, ha ribadito mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione CEI per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, in una dichiarazione rilasciata alla rubrica radiofonica di Rai Radiouno “Culto evangelico” (minuto ‘10’’20). “In un tempo di frammentazioni come il nostro – ha aggiunto Spreafico – riscoprire le radici di fede che ci uniscono, nonostante le differenze, rappresenta un segno di speranza per il mondo”. Un giudizio positivo sull’incontro è stato dato dal presidente della FCEI, pastore Luca Maria Negro: “Il convegno ci ha consentito, da un lato, di evidenziare i nodi del dissenso che esiste su alcune posizioni teologiche ed etiche. Nello stesso tempo ci ha consentito di apprezzare il fatto che i nostri fondamenti comuni sono molto più profondi di quel che si pensa. Esistono degli stereotipi sulla diversità tra protestantesimo e cattolicesimo che vanno superati. Il clima fraterno e franco del convegno – ha concluso Negro – rappresenta un incoraggiamento sul cammino che può portare alla creazione di un organismo permanente di consultazione tra le chiese cristiane in Italia”. Tra i temi aperti che i diversi oratori e oratrici hanno proposto nelle loro relazioni agli oltre 300 partecipanti giunti da tutta Italia: il pastorato femminile, l’inizio e il fine vita, la benedizione di coppie omosessuali, il ministero, l’ospitalità eucaristica. Quest’ultima, soprattutto, è stata riproposta da più interventi evidenziando il desiderio di superare la situazione che vede oggi i cristiani di chiese diverse separati alla mensa del Signore. Questo desiderio è stato espresso simbolicamente alla fine della celebrazione ecumenica tenutasi nel duomo di Trento – dove nel XVI secolo si tenne il Concilio che condannò la Riforma -, quando un grande pane è stato spezzato e distribuito a tutti i presenti. Uno spazio particolare è stato dedicato alla presentazione dei Corridoi umanitari, il progetto pilota ecumenico, promosso dalla FCEI, dalla Tavola valdese e dalla Comunità di Sant’Egidio.
Una Trento ecumenica
Concluso venerdì scorso il convegno “Cattolici e protestanti a 500 anni dalla Riforma”