Tra Siria e Iraq, in difesa delle minoranze

Il rapporto del Consiglio ecumenico delle chiese e della Norwegian Church Aid fa luce sulla condizione e sui bisogni delle minoranze in zone di guerra. FOCSIV ne ha messo a disposizione un'ampia sintesi in lingua italiana

Roma (NEV), 18 gennaio 2016 – La Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario (FOCSIV) ha curato una sintesi in italiano del Rapporto sulle minoranze in Siria e Iraq che il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), in collaborazione con il Norwegian Church Aid (NCA), aveva presentato il 12 dicembre scorso al Palazzo delle Nazioni di Ginevra.

Tra le importanti indicazioni prodotte dal rapporto, figura la seguente: l’eliminazione dello Stato Islamico (IS) non sarà sufficiente per assicurare la pace e il ritorno delle persone sfollate in Iraq, per via delle numerose tensioni inter-comunitarie e delle questioni ancora irrisolte relative alla suddivisione del potere e alla ridistribuzione del territorio tra le diverse minoranze etniche e religiose presenti in Siria. La sfida, secondo gli estensori del rapporto, è quella di ricreare la fiducia tra le popolazioni coinvolte, ricomponendo il ricco mosaico delle diverse religioni ed etnie che per secoli hanno vissuto fianco a fianco: cristiani, iazidi, kakai e musulmani nella Piana di Ninive, esponenti delle etnie assira, caldea, curda e shabak…

Eseguita la diagnosi, il Rapporto propone una serie di misure umanitarie atte ad assicurare la più ampia protezione a minoranze rese particolarmente fragili dagli anni di guerra. Le urgenze individuate si dividono in misure di breve e lungo termine. In particolare, si richiede ai governi e alle organizzazioni internazionali impegnate in Siria e Iraq di incoraggiare la riconciliazione comunitaria e la reciproca comprensione attraverso un lavoro di coesione e d’istruzione che non abbandoni i più giovani alla disperazione.

 

L’ampia sintesi in italiano fornita da FOCSIV è disponibile  qui.

Il Rapporto completo (in inglese) è disponibile qui.