Roma (NEV), 31 gennaio 2017 – “Ogni ricorso alla violenza in nome della religione o motivato attraverso la religione è inaccettabile e pericoloso”. Arriva nella serata di ieri la ferma condanna per l’attacco alla moschea di Quebec City (Canada) del pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese con sede a Ginevra. La strage del 29 gennaio, perpetrata per mano di un giovane estremista di destra, è costata la vita a sei persone, ferendone 19. Tveit, esprimendo vicinanza e solidarietà ai famigliari delle vittime, ha dichiarato: “È necessario sfidare la violenza estremista, qualunque sia la sua provenienza e origine. Di fronte a queste brutalità – ha proseguito –, la famiglia umana, e così tutte le persone di fede e di buona volontà, devono rimanere unite e tornare con forza ad impegnarsi nel rispetto e nella cura del prossimo, proprio per prevenire qualsiasi tipo di violenza”. Per Tveit “in ogni attacco contro luoghi di culto vi è un aspetto particolarmente malvagio”. Pertanto, “va riaffermato in Canada e nel mondo intero il principio di libertà religiosa o di credo per tutti, come responsabilità fondamentale, etica e giuridica, di ogni governo”.
Attentato Canada. Condanna del Consiglio ecumenico delle chiese
Olav Fykse Tveit: "E' necessario sfidare la violenza estremista, qualunque sia la sua provenienza e origine"