Non una di meno. L’8 marzo le donne evangeliche scioperano

La FDEI protesta contro una serie di mancanze sociali quali l’insufficiente sostegno offerto alle donne vittime di violenza, le ingiustizie sul lavoro e le differenze salariali, la persistenza di una cultura e un linguaggio sessista

Roma (NEV), 2 marzo 2017 – “Aderiamo allo sciopero del prossimo 8 marzo perché anche con questo gesto vogliamo protestare contro le discriminazioni che in tanti modi colpiscono le donne”. Lo ha deciso il Comitato nazionale della Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI), presieduto da Dora Bognandi, e riunitosi a Roma lo scorso 26 febbraio.

L’adesione alla manifestazione transnazionale “Non una di meno“, in una nota diffusa oggi dalla FDEI, è motivata come segue:

“Fanno parte della FDEI le donne battiste, valdesi, metodiste, luterane, avventiste, salutiste in Italia, nonché le donne riformate del Ticino. Nel corso degli anni esse hanno espresso in molti modi, sia nell’ambito dei rispettivi movimenti nazionali, sia in collaborazione con la FDEI, il loro impegno per combattere la violenza contro le donne, una violenza che non è solo fisica, ma anche sociale, economica, psicologica, religiosa. Purtroppo, non notando grandi cambiamenti sociali, prendono le distanze dai festeggiamenti dell’8 marzo, assieme a molte migliaia di altre donne dicono: ‘Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo’. La FDEI e i movimenti femminili che la compongono protestano contro mancanze sociali come: l’insufficiente sostegno offerto alle donne vittime di violenza, la parziale applicazione della Convenzione di Istanbul, lo scarso sostegno sanitario offerto alle donne, le ingiustizie sul lavoro e le differenze salariali, le violenze di ogni genere che subiscono le donne migranti, la persistenza di una cultura e un linguaggio sessista, gli stereotipi di genere duri a morire”.

Per tutta la giornata dell’8 marzo la FDEI invita le donne ad astenersi dal fare acquisti. Inoltre, invita i pastori e le comunità a promuovere riflessioni sulle relazioni uomo-donna “non solo in questi giorni, ma a tenere viva durante l’anno l’attenzione sulle discriminazioni di genere, affinché come credenti si possa dare una testimonianza coerente e costruttiva”.

La nota della FDEI si conclude facendo cenno al Cinquecentenario della Riforma protestante che ricorre quest’anno: che esso sia “un’ulteriore occasione per affermare il valore di una coscienza sociale illuminata da un Dio giusto e Padre di ogni uomo e di ogni donna”.