USA. Una campagna ecumenica contro il Muslim Ban

"Difendere l'accoglienza, restituire la speranza". Una dichiarazione congiunta firmata dal Church World Service e dal Consiglio nazionale delle chiese degli Stati Uniti chiede al governo americano di rivedere le proprie politiche migratorie

Roma (NEV), 6 marzo 2017 – “Sulla base della nostra appartenenza a 37 denominazioni protestanti, ortodosse e anglicane che rappresentano più di 30 milioni di americani, ci troviamo uniti nell’amare il nostro prossimo come noi stessi, nell’agire secondo giustizia, nell’amare la misericordia e nel camminare umilmente con il nostro Dio, in comunione con le persone vulnerabili, con l’emarginato, la vedova, l’orfano, l’immigrato, e tutte le persone bisognose. Lo facciamo in quanto americani, perché siamo una nazione di sfollati”.

Comincia così la dichiarazione ecumenica che il Consiglio Nazionale delle Chiese cristiane degli Stati Uniti (NCCCUSA) e il Church World Service (CWS) hanno firmato congiuntamente venerdì 3 marzo per chiedere al governo federale il ritiro del cosiddetto “Muslim Ban”, quell’insieme di decreti che ha di fatto chiuso le frontiere degli Stati Uniti ai cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana. Una dichiarazione breve e incisiva, che definisce la procedura di reinsediamento (in inglese resettlement) “una delle tradizioni più care e fondanti del nostro paese” e che a partire dalle comunità di fede lancia una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti gli attori politici e della società civile americana: “la sicurezza e l’ospitalità della nostra nazione non si escludono, sono complementari”.

All’analisi del problema, i firmatari allegano una proposta di mobilitazione, che il documento articola su dieci punti. Primo fra tutti: un incontro immediato con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per discutere dell’importanza che il programma di reinsediamento ricopre nella gestione dei rifugiati. “Non riposeremo fino a quando gli Stati Uniti non torneranno a mantenere la propria promessa di terra della libertà, fino a quando tutti i rifugiati saranno i benvenuti, indipendentemente dalla loro nazionalità o religione; e fino a quando non saranno annullate politiche volte a seminare paura e sfiducia tra le nostre comunità. Porteremo questa Dichiarazione ecumenica alla Casa Bianca, al Congresso degli Stati Uniti, a tutte le chiese membro, alle comunità degli Stati Uniti e del mondo”.

Il NCCCUSA è un organismo ecumenico che riunisce 37 denominazioni cristiane d’oltre oceano, tra cui le cosiddette mainline protestant churches, le chiese del protestantesimo storico.

Nato all’indomani del Secondo conflitto mondiale, il CWS è un ente ecclesiastico di beneficenza da sempre in prima linea nella lotta alla povertà e all’esclusione.

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