Pasqua. Una sola preghiera per le chiese delle due Coree

La preoccupazione del Consiglio ecumenico delle chiese per l’escalation militare nella regione asiatica

Roma (NEV), 13 aprile 2017 – Forte preoccupazione è stata espressa dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e dal Consiglio nazionale delle chiese della Corea del sud, relativamente al dispiegamento della portaerei statunitense “Carl Vinson” nelle acque intorno alla penisola coreana. E’ quanto si legge in una nota diffusa oggi, in cui si parla di “di tensioni già al massimo livello” tra le forze USA e sudcoreane da una parte, e le minacce nucleari nordcoreane dall’altra, che rappresentano “un’ulteriore escalation militare nella regione”.

Il CEC è da più di 30 anni impegnato nella promozione della pace e del dialogo tra cristiani coreani al di qua e al di là dal filo spinato che divide in due la penisola. Un compito reso più arduo negli ultimi anni, tant’è vero che praticamente tutti i canali di scambio e dialogo sono stati chiusi. Nel 2013 non a caso il CEC aveva convocato la sua X Assemblea generale proprio a Busan (Corea del Sud).

Ciononostante, i due Consigli nazionali di chiese cristiane, quello nord e sudcoreano, sono riusciti ad elaborare una comune preghiera di Pasqua: al centro, dopo 70 anni di separazione, la voglia di riunificazione, di pace e armonia tra le due Coree: “Signore, insegnaci a piantare i semi della tolleranza, dell’amore e del servizio e, con la benedizione di Dio, possa la terra portare molto frutto e benedire il nostro popolo con una vita piena di gioia e armonia”. Tutte le chiese del mondo sono invitate ad unirsi alla preghiera pasquale delle chiese coreane.