Roma (NEV), 5 maggio 2017 – “Le chiese dovrebbero e devono dire una parola di verità al potere. Ma non dovrebbero intervenire nelle campagne politiche, parteggiando o osteggiando per un candidato specifico, né formare partiti politici”. E’ questa l’opinione del Consiglio nazionale delle chiese cristiane degli Stati Uniti (NCCCUSA), che ha affidato ad un comunicato stampa ufficiale la sua contrarietà all’ordine esecutivo firmato in queste ore dal presidente Donald Trump: una provvedimento che mira a colpire il cosiddetto “emendamento Johnson”, secondo il quale le chiese non possono prendere parte alla contesa politica nazionale.
Secondo l’organismo ecumenico americano – al quale aderiscono 38 chiese protestanti e ortodosse per un totale di 50 milioni di credenti – “promuovere la libertà di parola e di religione” è il titolo di un provvedimento che “non ha nulla a che fare né con la libertà di pensiero né con la libertà religiosa”. “Nonostante questo nuovo ordine esecutivo – si legge nel comunicato – ci appelliamo alle chiese e al clero affinché non credano davvero di essere vittime di discriminazione solamente perché per restare fuori dalla contesa politica ricevono un’esenzione fiscale”.