I luterani mondiali sostengono la riconciliazione delle memorie tra namibiani e tedeschi

La XII Assemblea generale della Federazione luterana mondiale, in corso proprio in Namibia, ha approvato una dichiarazione ufficiale sul processo di riconciliazione tra namibiani e tedeschi per il genocidio subito dalle popolazioni indigene all’inizio del XX secolo

Seduta plenaria dell'Assemblea della Federazione luterana mondiale. Foto. Lutheran World Information

Roma (NEV), 16 maggio 2017 – Ieri, 15 maggio, la XII Assemblea generale della Federazione luterana mondiale (FLM), riunita a Windhoek (Namibia), ha approvato una dichiarazione ufficiale sul processo di riconciliazione tra namibiani e tedeschi riguardo al genocidio che la popolazione africana subì all’inizio del XX secolo sotto il dominio coloniale della Germania.

“Il fato degli Herero, dei Nama e di altre popolazioni indigene sotto il potere coloniale tedesco è ancora causa di dolore tra namibiani e tedeschi – si legge nel testo -. Per questo ci sentiamo incoraggiati dall’impegno preso [dai governi delle due nazioni] per affermare la verità e fare giustizia”.

Bambini con la bandiera della Namibia

“La FLM ha imparato da altre esperienze simili che le memorie dolorose non ci abbandonano finché non vengono affrontate. Solo quando la verità è stata detta e la giustizia è ricercata può avvenire una riconciliazione genuina.” La FLM, infine, offre il proprio accompagnamento e sostegno al processo di riconciliazione delle memorie: “Nella nostra qualità di comunione di chiese animate dalla passione per la giustizia, la pace e la riconciliazione, il processo intrapreso da namibiani e tedeschi riguarda il cuore della nostra vocazione”.

Prima dell’Assemblea della FLM, la Chiesa evangelica in Germania (EKD) ha approvato il documento “Perdona i nostri peccati” nel quale rivolge una richiesta di perdono ai discendenti delle vittime del genocidio.