Roma (NEV), 6 giugno 2017 – Oggi alle 11 in Gran Bretagna un minuto di silenzio è stato osservato per ricordare le vittime dell’attacco terroristico avvenuto sabato scorso a Londra. L’attacco, il terzo in tre mesi dopo quelli di Westminster e Manchester, ha provocato la morte di 7 persone e 48 feriti, 36 dei quali ancora in ospedale, di cui metà in condizioni critiche.
Ieri sera, una veglia laica indetta dal sindaco della capitale Sadiq Khan, che ha visto la partecipazione di numerosi leader religiosi, si è svolta nel parco di Potters Fields, sulle rive del fiume Tamigi, a poca distanza da London Bridge.
Alla veglia ha partecipato una grande folla – gente comune, forze di sicurezza, servizi di emergenza – fra cui l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, che dopo l’attacco aveva dichiarato: “I terroristi vogliono dividerci. Vogliono farci odiare l’un l’altro. Vogliono cambiare il nostro modo di vivere. Ma, come abbiamo visto a Manchester, lo vediamo anche a Londra, i londinesi rispondono con generosità e cuori aperti, con coraggio e resilienza”.
Thank you @MayorofLondon for bringing us together tonight to remember the victims and families of the #LondonAttacks. We stand together. pic.twitter.com/QgSOcPqjEp
— Archbishop of Canterbury (@JustinWelby) June 5, 2017
Christopher Chessun e Andrew Nunn, rispettivamente vescovo e decano di Southwark, vicino alla cui cattedrale anglicana si sono verificati gli attacchi, per parte loro hanno parlato di “eventi davvero scioccanti che hanno cambiato irrevocabilmente la vita di molte persone e hanno profondamente condizionato la comunità locale. Le nostre preghiere sono con tutti coloro che sono stati toccati da questi eventi”. Il vescovo di Londra, Pete Broadbent, ha invece auspicato una risposta cristiana di “ricerca della pace della nostra città”, invitando le chiese a essere aperte per pregare piuttosto che chiuse per le paure relative alla sicurezza.
Nella domenica di Pentecoste, una dichiarazione era giunta anche da Michaela Youngson e Nigel Cowgill, leader della chiesa metodista del distretto di Londra, che hanno invitato a non lasciarsi sopraffare dall’odio e a restare uniti. Inviti al dialogo e all’approfondimento per comprendere cosa spingano giovani musulmani cresciuti nel Regno Unito a radicalizzarsi e a scatenare attacchi crudeli contro la popolazione civile sono venuti dai rappresentanti della Chiesa di Scozia.