I protestanti spagnoli condannano l’uso della forza in Catalogna

La Chiesa evangelica spagnola esprime dolore e condanna per le violenze di ieri a Barcellona, causate da una “risposta militare sproporzionata”, e depreca l’incapacità di dialogo politico a seguito dei fatti legati al referendum per l’indipendenza catalana

Roma (NEV/Riforma.it) – La Chiesa evangelica spagnola (IEE) – denominazione protestante che riunisce metodisti, luterani, presbiteriani e congregazionalisti di Spagna – ha condannato le violenze che si sono verificate ieri in Catalogna, deprecando il fatto che “una risposta militare sproporzionata” abbia sostituito il dialogo politico per ricomporre la crisi tra Madrid e Barcellona sul referendum per l’indipendenza catalana.

La posizione dei protestanti spagnoli è stata espressa in un comunicato stampa ufficiale, disponibile sul sito della chiesa. Di seguito il testo integrale.

“Di fronte all’escalation di tensione e all’uso della forza contro l’espressione della volontà popolare in Catalogna, vogliamo condannare le azioni violente che hanno avuto luogo, ed esprimere la nostra profonda delusione per la mancata volontà politica di evitare i fatti dolorosi che tutti abbiamo visto.

Denunciamo l’utilizzo delle forze di polizia e in generale rifiutiamo una risposta militare così sproporzionata, che ha causato 800 feriti, dei quali due gravi, e per questo esprimiamo il nostro dolore.

Denunciamo il fatto che l’utilizzo di misure repressive come quelle messe in atto domenica non sono proprie di uno Stato che vuole assicurare la protezione e l’integrità di tutti i suoi cittadini, e preservare i loro diritti democratici fondamentali.

La Chiesa evangelica spagnola (IEE), insieme con la sua diramazione catalana, la Chiesa evangelica di Catalogna, non manifesta opinioni politiche sulla vicenda, in quanto queste sono parte della libertà di pensiero di ogni singolo cittadino, ma chiede che il rispetto reciproco, il dialogo e la tutela dei diritti civili e politici siano garantiti a tutti.

La Pace è la nostra vocazione cristiana, e per ciò rifiutiamo e deploriamo ogni atto che la mette in discussione attraverso l’uso della forza.

Chiediamo che venga fatto ogni sforzo di riconciliazione e dialogo per aiutarci a vivere con le nostre differenti vedute, così come ci insegna il Vangelo di Gesù Cristo”.