L’eredità culturale metodista e valdese a portata di clic

Con la nuova catalogazione è possibile ora conoscere i beni culturali disponibili, anche attraverso una visita virtuale. Centinaia di oggetti, documenti, foto d’epoca e molto altro da guardare e studiare, grazie al nuovo portale. Fra le novità, la collezione africanista del Museo valdese di Torre Pellice

Piatto per pesce in legno con coperchio, probabile origine valle dello Zambesi. Manufatto della stessa tipologia di altri Mukeke - cultura Lozi

Roma (NEV), 17 novembre 2017 – L’ufficio Beni culturali della Tavola valdese informa che il portale del patrimonio culturale metodista e valdese è stato recentemente ampliato e integrato attraverso la catalogazione in schede di centinaia di oggetti, documenti, foto d’epoca e altri materiali consultabili online. È ora possibile, ad esempio, una visita virtuale del Museo valdese di Torre Pellice e della collezione africanista: “un corpus che, seppur poco noto, risulta essere uno dei nuclei collezionistici più consistenti, omogenei e interessanti” si legge in una nota. La catalogazione segue gli standard più innovativi dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (ICCD) secondo criteri omogenei nazionali, volti alla più efficace gestione informatizzata e non ultimo alla fruizione dei beni culturali.

“La nascita della collezione di oggetti provenienti dall’Africa (soprattutto dalla regione del fiume Zambesi e dal Lesotho, ma anche dal Togo, Gabon, Eritrea, Etiopia) è legata all’attività missionaria che i valdesi intrapresero tra fine Ottocento e inizio Novecento, aggregati alle missioni protestanti francesi” prosegue la nota, che illustra alcuni dettagli storici sulla nascita della collezione, ultimamente arricchitasi grazie a cospicui doni di alcune famiglie valdesi.

Il portale contiene un vasto catalogo integrato del patrimonio culturale metodista e valdese in Italia: fotografie, oggetti museali, storico-artistici e di uso liturgico, libri, edifici, luoghi, persone, enti, inventari degli archivi familiari della Società di Studi valdesi e le edizioni cinquecentesche degli scritti della Riforma del Fondo Guicciardini.

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