Roma (NEV), 21 marzo 2018 – Proponiamo l’intervento del pastore Luca Maria Negro andato in onda domenica 18 marzo, in chiusura della trasmissione radiofonica Culto evangelico di Radio1 RAI. Il pastore Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in italia (FCEI), cura per il Culto evangelico la rubrica ecumenica mensile “In cammino verso l’unità”.
Buone notizie ecumeniche per le coppie interconfessionali: nel corso della sua ultima assemblea, svoltasi alla fine di febbraio, la Conferenza episcopale tedesca ha annunciato la pubblicazione di una guida pastorale relativa alla condivisione dell’eucarestia da parte delle coppie interconfessionali.
Una guida pastorale che, finalmente, dovrebbe prevedere delle aperture per le numerosissime coppie formate da un protestante e un cattolico, coppie unite nella vita di tutti i giorni ma separate alla mensa del Signore. L’apertura non sarà ancora generalizzata: si dovrà decidere caso per caso, e la decisione finale dovrebbe spettare ai responsabili della cura d’anime, a cui è principalmente rivolto il documento.
Tuttavia si tratta di un passo importante, che recepisce uno degli impegni presi da cattolici e luterani a Lund (Svezia) il 31 ottobre 2016, quando nella loro dichiarazione congiunta affermavano la “comune responsabilità pastorale” di rispondere alla “sete e fame spirituale” di molti fedeli che desiderano “ricevere l’eucaristia alla stessa mensa, come espressione concreta della piena unità”.
È un passo importante anche perché il Sinodo dei vescovi sulla famiglia, tenutosi a Roma nell’autunno del 2015, aveva respinto le richieste di apertura provenienti dalla Rete internazionale delle famiglie interconfessionali, e aveva ribadito che “sebbene gli sposi di un matrimonio misto abbiano in comune i sacramenti del battesimo e del matrimonio, la condivisione dell’Eucaristia non può essere che eccezionale”.
Poco dopo la presa di posizione del Sinodo dei vescovi, però, una inattesa apertura era venuta da papa Francesco che, in visita alla Chiesa luterana di Roma e interrogato sul tema, si era domandato se “condividere la Cena del Signore è il fine di un cammino o è il viatico per camminare insieme” e aveva concluso con un appello alla coscienza delle coppie coinvolte: “Vedete voi… È un problema a cui ognuno deve rispondere. Parlate col Signore e andate avanti”.
E dal punto di vista delle chiese evangeliche? Diciamo che il problema non si pone: la Cena del Signore, sottolineano gli evangelici, è appunto Cena del Signore e non della chiesa. È lui che invita, e spetta ad ogni credente, a prescindere dalla sua appartenenza confessionale e nonostante le eventuali differenze nella comprensione del significato di questo gesto, rispondere all’invito del Signore.