Siria. Chiese europee: appello alla preghiera per i due vescovi rapiti 5 anni fa

Heikki Huttunnen, segretario generale della Conferenza delle chiese europee (KEK): Le chiese locali non hanno perso la speranza che siano ancora vivi

Roma (NEV), 23 aprile 2018 – Con una nota diffusa oggi la Conferenza delle chiese europee (KEK) ha ricordato i due vescovi di Aleppo rapiti 5 anni fa. Esprimendo solidarietà alle chiese cristiane siriane, la KEK lancia un appello alle chiese in Europa: pregate per la liberazione dei due vescovi rapiti il 22 aprile 2013, il metropolita Yohanna Ibrahim della Chiesa ortodossa siriaca e il metropolita Boulos Yazigi della Chiesa greco-ortodossa.

“I vescovi – ricorda la KEK – stavano viaggiando in Siria con lo scopo di negoziare la liberazione di due sacerdoti a loro volta rapiti, padre Michel Kayyal, sacerdote armeno cattolico di Aleppo, e padre Maher Mahfouz, sacerdote greco-ortodosso di Aleppo. Al momento del rapimento dei due vescovi, il loro autista, il diacono Fatha ‘Allah Kabboud, fu ucciso”.

“Sebbene non si sa se i due vescovi siano ancora vivi o siano morti come martiri della fede, le chiese locali conservano ancora la virtù della speranza e della preghiera e invitano le chiese in tutta Europa a fare lo stesso”, ha detto Heikki Huttunen, segretario generale della KEK.

Nel comunicato la KEK chiede anche di pregare per tutti coloro che in Siria hanno sofferto a causa di rapimenti, incarcerazioni arbitrarie e persecuzioni per la fede, etnia o attività politica.

Dall’11 al 13 aprile scorsi una delegazione della KEK si è recata in visita al Consiglio delle chiese del Medio Oriente (MECC), che ha sede a Beirut (Libano) (l’Agenzia NEV ne ha parlato qui).

Sulla via del ritorno la delegazione della KEK ha fatto tappa a Istanbul, dove ha incontrato il patriarca ecumenico Bartolomeo I, con il quale ha discusso alcuni aspetti della prossima Assemblea generale che si terrà a Novi Sad (Serbia) dal 31 maggio al 5 giugno prossimi.