Novi Sad (NEV), 1° giugno 2018 – Un ponte che congiunge due rive, due sponde, è il simbolo che ha caratterizzato ieri sera a Novi Sad (Serbia) il culto di apertura della XV Assembla generale della Conferenza delle chiese europee (KEK).
Un ponte che richiama il logo dell’Assemblea e rappresenta la vocazione della KEK ad essere luogo d’incontro e di dialogo tra le chiese europee, all’insegna della chiamata di Cristo: “Voi sarete miei testimoni” (Atti degli Apostoli 1:8).
Il culto, che si è tenuto in una delle piazze del centro, è stato scandito dai canti della corale della chiesa ortodossa di Novi Sad e ha visto come protagoniste le voci di tre giovani donne di paesi europei diversi e di diverse tradizioni cristiane – tra le quali la metodista italiana Giulia Feliz Delmonte – che hanno testimoniato della loro esperienza personale attorno alle questioni dell’accoglienza, del cambiamento climatico, e dell’inclusione, temi che verranno ripresi dell’Assemblea.
Nella sua prima giornata di lavoro l’Assemblea ha eletto la propria moderatora nella persona della luterana norvegese Beate Fagerli, e i due vice moderatori, il metropolita Athenagoras del Belgio e l’arcivescovo Joris Verscammer della chiesa vetero cattolica olandese, a cui spetterà presiedere i lavori.
I partecipanti hanno ricevuto il saluto del patriarca Irenej della Chiesa ortodossa serba, del metropolita Irenej di Backra, la cui diocesi ha sede a Novi Sad, e del presidente della provincia autonoma della Vojvodina, Igor Mirović.
L’Assemblea ha inoltre accolto quali nuovi membri della KEK la Federazione battista europea (EBF) e la Chiesa episcopale scozzese.