Documento sul fine-vita: una prospettiva protestante

Il Sinodo valdese e metodista riceve il documento bioetico proposto dalla Tavola valdese come autorevole orientamento di pensiero offerto ai singoli e alle chiese. Domani la chiusura dei lavori con le elezioni delle cariche amministrative e il discorso del moderatore della Tavola valdese

Torre Pellice (Torino), 30 agosto 2018 (SSSMV/14) – Il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi 2018 in corso a Torre Pellice (TO) ha “ricevuto come autorevole orientamento di pensiero offerto ai singoli e alle chiese” il documento bioetico intitolato “È la fine, per me l’inizio della vita. Eutanasia e suicidio assistito: una prospettiva protestante”. La decisione è stata presa alla chiusura della sessione pomeridiana. Il contenuto del documento, elaborato nell’arco di due anni dalla Commissione bioetica delle chiese battiste, metodiste e valdesi, era stato illustrato al Sinodo 2017 dal coordinatore della Commissione, Luca Savarino e, come da procedura, era stato inviato allo studio delle chiese locali. Il testo è stato presentato presso la Casa valdese durante una conferenza stampa. Ospiti in studio, Ilenya Goss, pastora e membro della Commissione bioetica della Tavola valdese nonché medico di medicina generale, e Lothar Vogel, pastore e professore della Facoltà valdese di teologia.

Illustrando l’impianto generale del documento, frutto di un percorso complesso, faticoso e a tratti anche controverso, Goss ha spiegato: “Il testo è strutturato in otto parti, un’introduzione, una sezione che definisce i termini utilizzati, una ricognizione normativa italiana e internazionale. Quindi, il documento entra nel cuore dell’argomento, dal punto di vista etico e teologico. È importante sottolineare che in questo documento si parla esclusivamente di ‘fine vita’ nel contesto medico, in situazioni in cui coesistano la volontarietà della richiesta, il sintomo refrattario alle terapie e la prognosi negativa. Proponiamo di leggere la richiesta di aiuto a morire come caso-limite che non necessariamente contraddice un vissuto di fede.  Per noi la chiesa non deve entrare con un giudizio forte in una decisione di questo tipo, ma con misericordia accompagnando e curando la persona. L’aspetto forse più audace che il documento propone è la lettura della richiesta di abbreviare un’agonia come una ‘resa’ alla fedeltà di Dio nella consapevolezza del proprio limite nel sopportare la sofferenza”.

Vogel è intervenuto con un approccio pastorale e ha evidenziato quanto sia importante per la nostra chiesa riflettere su questo tema, in forte evoluzione. Ho letto il documento con gli occhi di un pastore interrogandomi su cosa la chiesa possa fare: accompagnare una persona che soffre, nell’ottica di non abbandonarla a se stessa, senza giudicarla.

La conferenza stampa può essere rivista sulla pagina Facebook di Radio Beckwith. Il Sinodo termina domani con l’elezione degli organi esecutivi e amministrativi. Nel pomeriggio sono previsti il discorso del moderatore e la conferenza stampa finale.