Lisbona/CEPPLE. Teologia pratica per la chiesa che verrà

Il 5 e 6 ottobre in Portogallo, si tiene il seminario di teologia pratica “La chiesa che verrà. Sfide e prospettive”. A seguire, l’assemblea generale della Conferenza delle chiese protestanti dei Paesi latini d’Europa (CEPPLE)

Un frame dal video di presentazione del questionario CEPPLE sulla presenza delle chiese in ambito digitale

Roma (NEV), 2 ottobre 2018 – Si tiene il 5 e 6 ottobre a Lisbona, in Portogallo, il seminario di teologia pratica “La chiesa che verrà. Sfide e prospettive”. A seguire, l’assemblea generale della Conferenza delle chiese protestanti dei Paesi latini d’Europa (CEPPLE) durante la quale si valuteranno le attività svolte e si discuteranno quelle del prossimo quadriennio. Previste anche le elezioni del nuovo Comitato esecutivo. Sono circa 30 i partecipanti, in rappresentanza delle chiese di Belgio, Svizzera, Francia, Portogallo e Spagna. Per l’Italia parteciperanno Sabina Baral, Laura Baldassini e Mauro Pons.

Il tema del seminario è ispirato al testo di Laurent Schlumberger, pastore e già presidente della Chiesa protestante unita di Francia (EPUF), “A l’Eglise qui vient” (Editions Olivétan 2017). Si parlerà di “fresh expressions”, un sintagma per indicare quelle nuove forme di comunità e di vita nella fede come ad esempio quelle che nascono nelle birrerie del Regno Unito, di “sfide teologiche della comunicazione digitale”, di app, di digitale, di comunicazione. La CEPPLE ha proposto un questionario in cinque lingue (francese, spagnolo, italiano, portoghese e inglese) sulla presenza delle chiese in ambito digitale: “Tutti concordano nel dire che le Chiese devono investire sul digitale, ma questo progetto è davvero condiviso?” questa la domanda che pongono e si pongono i responsabili della comunicazione CEPPLE, invitando a esprimere il proprio parere rispondendo a 7 domande.