Assemblea battista. I battisti italiani ribadiscono l’impegno per la non violenza, i diritti umani e l’accoglienza

L’assemblea dà mandato al Comitato esecutivo dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia per costituire un centro dedicato a King, l’avvio di un progetto sul Ministero biblico-teologico itinerante e l’organizzazione di un’Assise congiunta

Montesilvano (NEV), 3 ottobre 2018 – Nella terza giornata dell’Assemblea dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), a Montesilvano (PE), i delegati hanno discusso e votato la mozione programmatica che dà l’indirizzo di lavoro al Comitato esecutivo (CE) ed indica i campi e temi da affrontare fino alla prossima Assemblea del 2020. I delegati hanno discusso dell’identità battista di fronte allo spirito dei tempi e alla situazione politica in Italia ribadendo l’impegno nel campo della non violenza, dei diritti umani, dell’accoglienza.

L’Assemblea ha riconosciuto nelle Convenzioni lo strumento per estendere a chiese sorelle che provengono da altri paesi e che vivono in condizioni di marginalità le garanzie assicurate dalle intese; durante l’Assemblea sono state accolte sette nuove chiese, sei come membro effettivo e una come membro aderente; sono state ratificate tre nuove convenzioni e prorogate le convenzioni di altre sei chiese.

I delegati si sono soffermati a lungo sul tema della formazione sottolineando l’importanza di un’adeguata preparazione dei pastori e delle pastore, e delegando il CE di proseguire su questo terreno ed ampliare l’offerta. In questo ambito è stato deciso anche di procedere alla creazione di un progetto per la costituzione di un centro studi intitolato a Martin Luther King come strumento di testimonianza e di divulgazione sulla figura di King e le lotte per i diritti civili, e sull’attualità della sua predicazione.

Dopo un lungo e ricco dibattito i delegati hanno incaricato il CE di avviare un progetto pilota denominato “Ministero biblico-teologico itinerante”, della durata di due anni, che verrà ulteriormente definito nei suoi dettagli più tecnici dallo stesso comitato esecutivo. Allo scadere dei due anni il CE presenterà all’Assemblea gli esiti della sperimentazione e l’Assemblea deciderà se sospendere il progetto, prorogarlo o creare una nuova tipologia di Ministero.

È stata presentata una mozione relativa allo storico progetto che l’UCEBI porta avanti da anni nello Zimbabwe ribadendo la centralità di questo servizio in un paese in profonda crisi sociale e sanitaria. L’Assemblea ha quindi chiesto la promozione di questo progetto, l’organizzazione di seminari che contribuiscano ad un’informazione più esaustiva e di destinare al programma quote dell’8 per mille, anche d’intesa con chiese sorelle valdesi e metodiste.

Tra i mandati dati al CE anche la possibilità di organizzare un’Assise congiunta, entro il 2020, con la Tavola valdese e il Comitato permanente dell’Opera per le Chiese Evangeliche Metodiste in Italia (OPCEMI), per rilanciare e rafforzare i temi comuni.

Accolte all’unanimità le mozioni sul Manifesto per l’accoglienza della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e il Documento sull’ecumenismo, elaborato dalla Commissione consultiva perle relazioni ecumeniche composta da battisti, metodisti e valdesi, quale strumento di riflessione nelle chiese.

Durante l’ultima serata è stato presentato il progetto della Libera Università Mediterranea – LUM Jean Monnet di Casamassima (BA), finanziato con l’8 per mille dell’UCEBI,  per l’elaborazione di un testo-vademecum per i pubblici dirigenti e gli operatori delle confessioni religiose in Italia, con o senza Intese, per facilitare il rapporto con le amministrazioni pubbliche. Il vademecum è stato presentato dalla dottoressa Simona Attolino, che ne ha sottolineato il taglio pratico e “manualistico” per orientarsi in un panorama burocratico spesso non uniforme ed inefficiente. L’obiettivo della ricerca, che terminerà nel febbraio 2019, è quello di favorire canali di interlocuzione con le istituzioni pubbliche, eliminare le disuguaglianze di trattamento basate sulla religione e ribadire la laicità dello stato.