Attentato Nuova Zelanda. Negro: inaccettabile violenza

L'Esercito della Salvezza e la chiesa metodista della Nuova Zelanda chiedono di pregare e di osservare, domenica, un minuto di silenzio per la comunità e la società di Christchurch, per le persone più direttamente colpite e per le persone di ogni fede.

Roma (NEV), 15 marzo 2019 – “Come Federazione delle chiese evangeliche esprimiamo il nostro dolore per le vittime dell’attentato terroristico di Christchurch in Nuova Zelanda che ha colpito fedeli inermi che stavano pregando in due moschee” ha dichiarato il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

“Siamo vicini alle comunità musulmane e alle loro famiglie e ribadiamo la nostra ferma condanna a ogni tipo di violenza e fondamentalismo – ha continuato Negro –. Per fermare gli assassinii di massa, le stragi e l’emulazione di azioni squilibrate e inaccettabili serve una presa di posizione globale. Serve una rivoluzione culturale che parli alle religioni e alla politica, che parli alla collettività come ai singoli individui. Senza dialogo, senza conoscenza, senza il dono della reciprocità e dell’empatia non c’è futuro. Ce lo stanno insegnando milioni di giovani che, in queste ore, in tante piazze del mondo, stanno manifestando per il clima e per trasformare la loro speranza in azione. Le nuove generazioni puntano il dito sui danni che come comunità umana abbiamo fatto, negli anni, all’ambiente e alla società. Atti come quello della Nuova Zelanda ci richiamano a un impegno sempre più forte per la pace e la giustizia. Come dice un racconto ebraico, se non riesci a vedere nel volto di ogni essere umano un tuo fratello, una tua sorella, qualunque sia l’ora del giorno, è sempre notte”.

Reazioni di condanna e cordoglio sono giunte da tutto il mondo e dai massimi vertici religiosi. “Il terrore contro fedeli musulmani deve essere condannato da tutti. Le nostre preghiere e pensieri sono con tutte le vittime e le loro famiglie. Il nostro supporto va al popolo della Nuova Zelanda, la cui comunità e i cui valori sono sotto attacco” ha twittato Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC).

Messaggi sono giunti anche dalla Comunione mondiale delle chiese riformate (WCRC) e dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, leader della comunione anglicana mondiale.

L’Esercito della salvezza locale ha espresso vicinanza “ai nostri fratelli e sorelle musulmani oggi” e ha condannato questo atto di violenza senza precedenti a Christchurch. Andy Westrupp, comandante territoriale salutista di New Zealand, Fiji, Tonga e Samoa, ha dichiarato: “L’orrore di questi attacchi ci ricorda la nostra comune umanità e l’urgente necessità di difendere l’amore e la pace, chi pregando, chi prendendosi cura degli altri. A questo siamo chiamati per la nostra fede. Ma indipendentemente dalle credenze religiose, la cura è una risposta che tutti possiamo condividere. Il nostro personale ecclesiastico nei luoghi vicini a questi attacchi ha fornito conforto, sostegno e trasporto a coloro che ne hanno avuto bisogno. Nei prossimi giorni lavoreremo a stretto contatto con le autorità e altre agenzie di soccorso per quanto possibile. A tutti quelli che oggi a Christchurch si sentono nell’ansia e nel dolore vogliamo dire, non siete soli. Siamo con voi”. L’Esercito della salvezza a tutte le chiese di pregare durante il fine settimana.

In una lettera, il vice presidente della chiesa metodista della Nuova Zelanda, Nicola Teague Grundy, ha detto che un attacco ai fedeli musulmani è un attacco “a tutti noi” e ha invitato a dare sostegno e vicinanza a coloro che sono stati colpiti. “Non importa quale sia la loro fede. Tutte le persone dovrebbero avere libertà di culto e vivere in sicurezza” ha proseguito Grundy, chiedendo per questa domenica di osservare un minuto di silenzio per la comunità e la società di Christchurch, per le persone più direttamente colpite e per le persone di ogni fede.