#CicloneIdai. Emergenza umanitaria

Esercito della salvezza, ACT Alliance e anglicani in azione per fornire aiuto nelle aree colpite dal ciclone in Africa sud-orientale. Centinaia di migliaia le persone colpite e centinaia di morti, in un bilancio ancora provvisorio

Foto ACT Zimbabwe Forum

Roma (NEV), 22 marzo 2019 – Il conto dei morti e dei danni è appena iniziato. Feriti, sfollati, dispersi, strade allagate, aeroporti chiusi, zone distrutte e paesi isolati, centinaia di migliaia le persone colpite e centinaia di morti, in un bilancio ancora provvisorio. Questa la situazione in Africa sud-orientale dove il Ciclone Idai si è abbattuto, in particolare in Mozambico, Zimbabwe e Malawi. Alcuni morti sono stati registrati anche in Sud Africa e Madagascar.

L’Esercito della salvezza (EdS) e Action by Churches Together (ACT) Alliance sono in azione per l’emergenza umanitaria. “In Mozambico, l’Esercito della salvezza, in collaborazione con la Croce Rossa e altre agenzie, sta provvedendo alla distribuzione di generi alimentari di emergenza a 500 famiglie fra le più gravemente colpite a Beira – si legge in una nota dell’EdS internazionale –. Mais, riso, olio da cucina e fagioli per due pasti al giorno per almeno 21 giorni, per prevenire la malnutrizione e tutelare in particolare i bambini”.

In Zimbabwe, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza dopo che case e ponti sono stati spazzati via, l’Esercito della salvezza si sta coordinando con il governo e altre agenzie per fornire assistenza e generi di prima necessità (cibo e coperte) nelle aree colpite. Altri interventi sono in fase di valutazione per le aree dello Zambesi, di Tete e in Malawi.

Gravi danni si registrano nei collegamenti, nelle reti elettriche e di telefonia, dove il vento e inondazioni anche successive hanno compromesso le sponde dei fiumi e l’accesso all’acqua potabile. “Un disastro senza precedenti”, così lo ha definito il maggiore dell’EdS Chris Mulryne, del team di emergenza internazionale con sede a Londra.

Anche l’organizzazione umanitaria ACT Alliance, coalizione umanitaria di oltre cento chiese associate al Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e alla Federazione luterana mondiale (FLM), è sul campo. “Dopo la distruzione causata dal Cyclone Idai ci vorranno anni per il recupero delle comunità”, ha dichiarato Sostina Takure, che coordina il forum dello Zimbabwe di ACT. Il CEC è intervenuto a sostegno delle azioni umanitarie con un appello per le zone colpite, dove sono presenti sue chiese membro.

Leggi la testimonianza dallo Zimbabwe del pastore battista Chamuronwa Chiromo che abita nella regione di Chimanimani, tra le aree più colpite del paese.

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