Congresso donne evangeliche. Tomassone: decolonizzare l’immagine di un dio maschio e dominante

Al via a Roma il XII Congresso delle donne della Federazione delle donne evangeliche in Italia

Roma (NEV), 29 marzo 2019 – “Giustizia di genere, diritti di tutte e tutti. Il contributo delle donne in una società in cerca di orientamento e speranza”. Questo è il titolo della tavola rotonda pubblica che si è svolta oggi a Roma in apertura del XII Congresso della Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI).

All’incontro hanno partecipato l’eurodeputata Elly Schlein, la pastora Letizia Tomassone e la presidente della Casa internazionale delle donne di Roma, Francesca Koch. 

Gianna Urizio ha tenuto insieme le fila del pomeriggio introducendo la tavola rotonda e sottolinenando la caratteristiche principali del percorso delle donne evangeliche che coniuga la riflessione teologica a quanto avviene nelle società: “per questo non possiamo non riflettere su quanto sta avvenendo a in queste ore a Verona dove si sta aprendo il Congresso Mondiale delle Famiglie che ci interroga”.

Elly Schlein ha parlato della propria esperienza europea: “Ci sono tra di noi temi di comune impegno. Parlare di giustizia di genere e diritti è complesso. Vorrei riflettere sulla situazione attuale in Europa e Italia per le donne. L’orizzonte non è sereno malgrado i tanti passi che sono stati fatti negli anni”. Schlein ha citato il Trattato di Lisbona, che parla di attuazione di parità di genere in tutte le politiche pubbliche, ma, ha detto, “il problema è culturale, e quindi economico, politico e di rappresentanza”. 

Stimolata dalle parole identificate da Urizio come fil rouge dell’incontro – speranza diritti solidarietà e fiducia – Schlein ha insistito sulla reale possibilità che le donne hanno di cambiare l’Europa: “quindi le donne devono stare insieme con la consapevolezza che ciò che adesso avviene spontaneamente può diventare progetto politico”.

Letizia Tomassone, teologa e femminista, ha affermato che i “diritti delle donne sono diritti umani anche nella chiesa” e che è giusto dire, per amore della verità e della trasparenza “che anche nelle chiese c’è discriminazione e violenza”. Proprio per questo, ha detto, è importante che le comunità e i ministri e le ministre di culto siano collegati ai propri territori e che le chiese siano luoghi sicuri e che proteggano. “Siamo creati con pari dignità davanti a Dio e questo ci fa entrare in relazioni di responsabilità comune e uguaglianza – ha detto Tomassone -. Per noi, come donne evangeliche, è importante trovare nelle Scritture figure di maestre, guide, profetesse, discepole, al servizio di un dio che trasforma la vita verso la giustizia e la pace”. 

Sulla riflessione teologica che pone le donne credenti di fronte alla loro fede Tomassoni ha detto che “dobbiamo decolonizzarci dall’immagine di un dio maschio e dominante e – ha concluso – abbiamo bisogno che anche gli uomini facciano un lavoro su loro stessi con cui poi intrecciare delle relazioni fruttuose”. 

Francesca Koch ha esordito parlando della Casa Internazionale delle donne di Roma, di cui è presidente, raccontando la storia di quel luogo così legato alla storia delle donne romane:“colgo l’opportunità per parlare di un luogo che è interessante per la dialettica tra le pratiche e i saperi che in quel luogo hanno e ciò che il luogo è stato nei secoli: centro di disciplinarmente delle donne che non si adeguavano a un modello prestabilito”.

Koch ha fatto riferimento alle lotte delle donne e alle caratteristiche che queste lotte devono avere: “le donne lo sanno da sempre che la loro lotta ha bisogno della radicalità e della presenza dei loro corpi e della loro voce come anticorpo alle pratiche del potere. Questo lo sanno bene le donne dei movimenti dove i corpi delle donne diventano spazio politico” ha detto. 

Koch ha concluso affermando che credo “il lavoro che c’è da fare è proprio quello di cui parlava Letizia Tomassone e cioè decolonizzare l’immaginario. Dobbiamo smascherare gli stereotipi anche e soprattutto quelli che ci riguardano”. 

La serata si è concluso con alcuni brani dello spettacolo teatrale scritto e interpretato da Fiammetta Gullo dedicato a quattro ritratti femminili sui temi della violenza, dell’emancipazione e del desiderio di riscatto.

Da domani mattina inizieranno i lavori del Congresso che domenica eleggerà il consiglio e in seguito la nuova presidente.