7 aprile, domenica della legalità

Le Chiese valdesi e metodiste propongono materiali liturgici e attività comuni con le chiese battiste. Pastora Bagnato: serve “assumere un ruolo e una posizione coerente di fronte all'ingiustizia, alla privazione del diritto e al dilagare del male”

Roma (NEV), 2 aprile 2019 – “Il 7 aprile le Chiese valdesi e metodiste osservano la Domenica della legalità. L’iniziativa, nata nel 2010 ad opera dei metodisti e valdesi del sud Italia, dal 2013 è diventata un evento nazionale grazie a una decisione sinodale che l’ha estesa a tutte le comunità del Paese” con queste parole, il sito chiesavaldese.org lancia la consueta giornata della legalità.

Il materiale liturgico di quest’anno è stato predisposto dalla Commissione esecutiva del II distretto – Italia settentrionale e Svizzera (CEDII). La pastora Giuseppina Bagnato, che ha predisposto per l’occasione una scheda esegetica-omiletica del testo di Luca 9 (23-27), ha dichiarato: “il venire dietro a me del Cristo è sempre stato un imperativo forte ma anche di difficile attuazione per la chiesa e nella chiesa. Il suo rimando concreto e autentico all’essenza dell’Evangelo e della Legge mette in discussione la testimonianza di ogni comunità che non sappia assumere un ruolo e una posizione coerente di fronte all’ingiustizia, alla privazione del diritto e al dilagare del male”.

Il pastore Winfrid Pfannkuche ha curato una rielaborazione della proposta di liturgia per la V domenica del tempo della passione (Judica).

Il monumento alla strage di Capaci

“Oggi più che mai si ritiene attuale la Confessione di fede della Chiesa valdese del 1992 ‘Credere e resistere a Palermo’ (documento redatto nell’anno della strage mafiosa di Capaci in cui vennero uccisi il giudice Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, sua moglie, insieme agli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, ndr) – scrivono i promotori dell’iniziativa –. Da molto tempo il Nord Italia non è immune dalle conseguenze delle organizzazioni malavitose. È noto che a Reggio Emilia è stato celebrato il processo di primo grado Aemilia, uno dei principali processi d’Italia celebrati al nord contro la mafia dell’ultimo decennio, che si è concluso con 125 condanne a novembre 2018. Il processo infatti è storico perché, lungo un dibattimento durato oltre due anni, ha dimostrato come la criminalità organizzata ha capillarmente organizzato la sua presenza al Nord e come è riuscita anche ad evolversi nel corso degli anni”.

Altro spunto di riflessione, quello legato al fenomeno delle migrazioni, “vittima esso stesso di sfruttamento, spesso gestito dalla criminalità organizzata”. Tra i materiali di approfondimento proposti, anche libri e letture, fra cui il sito di Libera, che dedica uno spazio alla compravendita dei metalli preziosi.

“Legalità non è solo impegno anti-mafia – scrive la CEDII in una nota –.  È contrasto a quel sistema affaristico non sano che lega finanza e imprese alle istituzioni corrotte, rete in cui le organizzazioni mafiose e la criminalità organizzata trovano l’humus in cui trapiantarsi e crescere”. Un sistema che intreccia criminalità organizzata, economica e politica.

La domenica della legalità quest’anno cade alla fine della settimana dei diritti indetta dall’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI).