ACT Alliance. Preoccupazione per l’America latina

Il documento finale firmato dalle organizzazioni che hanno partecipato l’incontro su America latina e Caraibi organizzato da ACT Alliance

Roma (NEV), 1 aprile 2019 – Oltre 50 rappresentanti di 32 organizzazioni provenienti da 21 paesi dell’America Latina e dei Caraibi, del Nord America e dell’Europa, convocate dal ACT Alliance, si sono incontrati a Città del Guatemala dal 27 al 29 marzo per confrontarsi sulla complessa situazione che stanno attraversando l’America Latina e i Caraibi, e la sua intersezione con i processi politici globali e i diritti umani, la sicurezza, la democrazia, i bisogni umanitari e lo sviluppo sostenibile.

“Da giugno 2016 un’ondata di eventi politici negativi si è aggiunta ai problemi dell’America Latina e dei Caraibi. Paesi della regione, come Venezuela, Brasile, Nicaragua, Guatemala, Honduras, Colombia e Haiti, vivono un aumento delle crisi sociali, politiche ed economiche. Ciò si verifica in un contesto di rafforzamento dei settori politici e dei gruppi economici che promuovono il conservatorismo, le politiche protezionistiche e l’intolleranza contro i migranti”, afferma il documento approvato alla fine dei tre giorni di discussione.

I firmatari del documento ritengono che queste problematiche siano aggravate dall’aggressione delle industrie estrattive multinazionali e dall’eccezionale impatto dei cambiamenti climatici: “Queste aziende hanno avuto un accesso illegittimo ai beni comuni, come la terra e l’acqua, senza un’adeguata protezione ambientale e un’equa tassazione. I suoi effetti (dello sfruttamento estrattivo, ndr), aggiunti a un crescente uso di pesticidi, sono avvertiti direttamente dalle comunità indigene e contadine e dall’ambiente. Lo straordinario impatto dei cambiamenti climatici aggrava i processi di impoverimento e migrazione di ampi settori della nostra popolazione”.

Il documento si sofferma anche sul tema della violenza politica, citando direttamente i casi di Berta Caceres dell’Honduras, della brasiliana Marielle Franco, e di Alizon Mosquera, una delle centinaia di difensori dei diritti umani in Colombia uccisi: “esecuzioni extragiudiziali, sommarie e arbitrarie sono sempre più dirette contro i difensori dei diritti umani, i leader sociali e politici progressisti, i popoli indigeni, gli afro-discendenti, le donne e le persone LGBTI. Il razzismo, la xenofobia, l’odio per le persone povere, l’omofobia e la misoginia aumentano a tutti i livelli “.

A tal proposito i firmatari hanno espresso preoccupazione per la violenta aggressione ai diritti umani e lo stato di diritto, per la restrizione della libertà di stampa, per l’aumento della corruzione e la mancanza di trasparenza e hanno chiamato ad un impegno ecumenico urgente: “riconosciamo, dalla nostra vocazione ecumenica e interreligiosa, che è necessario e urgente espandere le nostre alleanze con diverse organizzazioni basate di fede e comunità religiose e rafforzare il dialogo con le organizzazioni che si dedicano ai diritti umani, i movimenti sociali e le organizzazioni governative e multilaterali”

Il documento termina con una serie di azioni auspicabili a breve e a medio termine, ad esempio: rafforzare l’azione comune con le agenzie e i programmi delle Nazioni Unite per promuovere iniziative regionali e globali sulla giustizia di genere e contro tutte le forme di violenza; sfidare l’impunità e la riduzione dello spazio della società civile; promuovere la voce dei bambini e dei giovani, in modo che siano pienamente soggetti di diritto; accompagnare le comunità nei loro processi di accesso alla giustizia a livello territoriale.

“La gravità della sofferenza del nostro popolo ci impone di alzare la voce contro i poteri politici ed economici che causano ingiustizia e iniquità che colpisce milioni di vite,” conclude il documento.

ACT Alliance è una coalizione internazionale di chiese e organizzazioni di fede che collaborano nella risposta umanitaria e nella cooperazione internazionale.

La dichiarazione finale di ACT Alliance in spagnolo può essere letta qui.