Ricordare Martin Luther King a 51 anni dall’omicidio

Roma (NEV), 4 aprile 2019 – “A 51 anni dall’assassinio di Martin Luther King, in quanto credenti in Cristo siamo chiamati ad ascoltare il suo messaggio profetico, praticando un agire non violento, capace di  saldare la dimensione spirituale con quella della Politica – con la P maiuscola -,  con  ‘il bene della città’  in cui  la gratuità  dell’Amore di Dio per tutte e tutti costituisce il fondamento per la dignità umana, della ‘immagine e somiglianza’ di tutte e di tutti a Dio, e dove la paura non ha più diritto di cittadinanza”.

Giovanni Arcidiacono

Così si è espresso Giovanni Arcidiacono, presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), nella ricorrenza dell’assassinio del pastore battista e premio Nobel per la pace Martin Luther King.

King nasce nel 1929 ad Atlanta (Georgia) nel sud degli Stati Uniti. Leader e profeta della nonviolenza, attivista contro la discriminazione razziale, per la promozione dei diritti civili, per la lotta contro la povertà e contro il coinvolgimento degli USA nella guerra del Vietnam, viene ucciso il 4 aprile 1968 a Memphis (Tennessee), esattamente 51 anni fa.

Per Arcidiacono, il messaggio di King è tanto più attuale in quanto viviamo in “un tempo molto duro, in cui prende vigore la violenza del pensiero, delle parole e dell’agire, occultando la verità, distorcendo il significato dei fatti, minacciando a livello sociale le minoranze artatamente percepite come nemici. E’ un tempo in cui cresce l’odio razzista e nel quale i diritti dei più poveri e più emarginati sono calpestati anche attraverso l’arma delle parole svilite e manipolate”.

Una novità in libreria su questo personaggio così importante per la storia dei diritti umani e nella storia battista, è il volume edito da Claudiana Martin Luther King… per chi non ha tempo”, di Rufus Burrow Jr.

“A partire dal contesto storico e dal rapporto tra neri e bianchi negli Stati Uniti degli anni Cinquanta del Novecento, dal contributo della comunità femminile di Montgomery e di alcuni altri predecessori, l’introduzione di Rufus Burrow Jr. alla vita, al pensiero e all’impegno sociale e politico del grande pastore nero Martin Luther King, leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani, ne mette in luce le battaglie e gli studi – in particolare quelli teologici, che tanto influenzarono il suo percorso e impegno pubblico –, l’evoluzione verso la nonviolenza gandhiana nonché le posizioni rispetto a razzismo, sfruttamento economico, guerra, rapporti tra i sessi, pena di morte e omosessualità” si legge sul sito della casa editrice.

“Sarebbe un errore sostenere che Martin Luther King fosse un attivista sociale più che un pensatore – scrive l’autore nell’introduzione –. Era sia un pensatore sia un attivista sociale. Non tentò mai di separare le idee (accademiche) dall’attivismo (di strada)… la sua reale vocazione era quella di mettere in pratica l’etica sociale. Si sentiva chiamato ad applicare tutto ciò che aveva appreso per la costruzione di una ‘casa mondiale’ basata sul principio divino di amore e giustizia universali”.

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