IRIAD. Il nuovo numero del mensile sulla pace e sui conflitti

Maria Elena Lacquaniti della Commissione Globalizzazione e ambiente della FCEI presenta l’ultimo numero del mensile IRIAD dal titolo “Il traffico illecito di armi piccole e leggere nel Mediterraneo allargato”

Roma (NEV), 5 aprile 2019 – La Commissione Globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) è impegnata ormai da tempo sul tema del controllo degli armamenti e di una finanza responsabile. La collaborazione con l’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo (IRIAD) si è consolidata grazie a differenti iniziative intraprese insieme, con la partecipazione anche ad altri attori della società civile e delle chiese, ed è culminata nel Convegno di Roma dello scorso 1 di marzo “Produzione e commercio di armamenti: le nostre responsabilità” che ha messo a confronto istituzioni, associazioni di categoria, rappresentanze delle Chiese e della società civile sul tema della produzione e del commercio di armamenti italiani con particolare attenzione al ruolo e alle specifiche responsabilità di ciascun attore; il convegno ha rappresentato un’occasione di approfondimento e di confronto tra i diversi attori, in considerazione del mutato scenario internazionale che pone nuove sfide alla sicurezza comune, alla stabilità di diverse regioni ed alla pace.

Il nuovo rapporto di IRIAD è come sempre ricco di spunti e numeri interessanti per comprendere le dinamiche legate alle armi e al loro commercio. Riferisce di un’indagine che vede le armi piccole e leggere, le cosiddette Small Arms and Light Weapons, al centro di un traffico illecito grazie proprio alle loro dimensioni ridotte e, conseguentemente, al costo contenuto. Armi di piccolo calibro che però infliggono il maggior numero di morti; secondo le stime riportate dalla seconda guerra mondiale ad oggi sono le responsabili del 90% delle uccisioni non solo tra belligeranti ma anche tra civili. Sono inoltre responsabili della maggior parte delle morti di donne vittime, prevalentemente in situazioni di violenza individuale agita da uomini. Lo spazio di interesse dello studio riguarda il MENA (Mediterraneo e Nord Africa), i paesi rivieraschi ed i Balcani e mostra con preoccupazione l’aumento del traffico clandestino i cui principali acquirenti sono gruppi irregolari o bande criminali che si inseriscono in zone ad alta tensione ed in conflitti in corso. L’Italia è ben coinvolta in questo traffico, con due organizzazioni mafiose tra i gruppi criminali. Il nostro paese ha ratificato il trattato sul commercio delle armi del 2014 impegnandosi a perseguirne gli obiettivi e ad assumere un ruolo chiave nella lotta al contrasto del commercio di armi leggere, una piccola Davide di fronte ad un grande Golia; infatti grandi paesi come Stati uniti, Russia e Cina non hanno firmato il tratta in questione.