Il senso della tolleranza

Una prospettiva storico religiosa nella nuova serie della rivista Affari Sociali Internazionali, curata da Franco Pittau, che è stata presentata nella sala della Chiesa Valdese di Piazza Cavour a Roma

Roma (NEV), 12 aprile 2019 – “In un mondo sempre più globale, segnato dalla comunicazione interculturale, la rivendicazione dell’identità in nome di principi antichi non ha più senso”, scrive Alessandro Saggioro, professore all’Università La Sapienza di Roma, Chair “King Hamad” for Inter- Faith dialogue and peaceful coexistence, nella postfazione al numero 1-4 della nuova serie della rivista Affari Sociali Internazionali curato da Franco Pittau il presidente onorario del Centro studi e ricerche Idos, che insieme al Centro studi Confronti ha curato la monografia.

Il volume è una storia della “tolleranza religiosa dall’Impero romano ad oggi”, come recita il sottotitolo. È il millenario snodarsi delle interazioni tra dinamiche e gruppi religiosi diversi, le quali si sono declinate, nei secoli, in termini di tolleranza e libertà religiosa, ma anche di persecuzione e di conflitto. La storia della tolleranza narrata da Pittau, dunque, è una delle tante storie e passati possibili, quelli che hanno il loro centro nella civiltà cristiana ed europea, in cui “convivono esigenze e prospettive variegate, tensioni diversissime, eppure coincidenti e compresenti”. È una storia che serve a ricordarci chi siamo e da dove veniamo, e di quali molteplici e complesse identità culturali, religiose, politiche, simboliche, siamo portatori.

“Queste pagine sono uno strumento storico di preziosa importanza”, ha detto il direttore del Centro Studi e della rivista Confronti, Claudio Paravati, presentando ieri sera il numero della rivista Affari Sociali Internazionali nella Sala valdese di Piazza Cavour a Roma, dopo i saluti e gli onori di casa del professore di Antico Testamento alla Facoltà Valdese di Teologia, Daniele Garrone.

“Quello curato da Pittau è un volume che in questo senso risponde a quel fenomeno contemporaneo che potremmo definire di analfabetismo religioso”; ha aggiunto Paravati: “oggi necessario per comprendere i processi di secolarizzazione, e quelli ormai in atto di post-secolarizzazione, da cui emerge una nuova pluralità, fatta di credere e non credere, e di credere diversamente”.

Il pregio del libro è proprio quello di far comprendere la conoscenza della nostra storia, religiosa, specialmente, in mancanza della quale è impossibile decifrare il nostro presente, ovvero la pluralità culturale e religiosa che va cambiando in Europa e in Italia. È uno scritto ancor più necessario per capire il senso della tolleranza, oltre che delle persecuzioni, attraverso i segni e simboli che ci sono stati consegnati dal passato, libri, monumenti, chiese, iconografie, nomi di strade e piazze.