Burkina Faso. Attacco contro una chiesa protestante

Ucciso un pastore, i suoi due figli, e altri tre fedeli. Il dolore del segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese, pastore Olav Fykse Tveit

Roma (NEV), 30 aprile 2019 – Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) ha condannato l’attacco contro una chiesa protestante nel nord del Burkina Faso, nella piccola città di Silgadji vicino a Djibo, la capitale della provincia di Soum. Uomini armati hanno aperto il fuoco sulla chiesa alla fine del servizio domenicale, uccidendo almeno sei persone. Gli assalitori sarebbero arrivati su sette motociclette e ucciso il pastore Pierre Ouedraogo, due dei suoi figli e altri tre fedeli.

Come riferito dal quotidiano online Riforma.it è la prima volta che una chiesa viene presa di mira in Burkina Faso, dove c’è una grande minoranza cristiana che rappresenta più del 20% della popolazione.

Il Burkina Faso, ex colonia francese, dal 2015 è alle prese con attacchi degli Ansaroul Islam, del Gruppo di sostegno all’islam e ai musulmani (Gsim, alleato di al-Qaida), dello Stato islamico nel Gran Sahara (Egis) e di altre formazioni jihadiste minori che hanno causato circa 350 vittime. Da gennaio lo stato d’emergenza è stato imposto in sei delle tredici regioni del Paese, e sempre a gennaio il governo si è dimesso in seguito all’ondata di attacchi, uccisioni e rapimenti anche di stranieri.

Il segretario generale del CEC, pastore Olav Fykse Tveit ha espresso il suo dolore e manifestato quanto sia tragico che persone riunite per celebrare il Signore finiscano per perdere la loro vita per atti di odio così sconvolgenti.

“Piangiamo e preghiamo con le famiglie e gli amici di coloro che erano in chiesa domenica”, ha detto Tveit. In riferimento alla recente crescita di attacchi ai luoghi di culto ha detto: “Non ci faremo scoraggiare dalla violenza e dall’intolleranza degli estremisti. Risponderemo con l’amore che trasforma le comunità e va oltre l’odio”.